FACCIAMOCI DEL MALE…

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Non passa giorno in cui non si discuta dell’attuale figura dell’agente di viaggio, della percezione che ne ha il cliente, del difficile rapporto che lo lega ai fornitori e della complessità di unire la categoria intorno ad un modello vincente.

Discussioni e punti di vista che si rincorrono da anni e che si accentuano quando ci si rende conto che il cliente preferisce il web all’agente tradizionale perché non riscontra, in quest’ultimo, quel “qualcosa in più” in grado di fare la differenza, o quando ci si accorge che i fornitori ci passano sulla testa per raggiungere il cliente (quello che comunque preferisce il web…)o, infine, quando risulta chiaro che l’universo degli AdV è talmente variegato da rendere quasi impossibile attuare un’azione comune. Qualsiasi sia l’argomento.

Poi arriva “lui”, il guru. Arriva il professionista che con una sola frase accompagnata da una dimostrazione delle sue capacità espressive, dimostra a viaggiatori, fornitori e persino ai colleghi qual è la strada da seguire: quella della sintesi e dell’autogestione.

Basta con i cataloghi! Basta con i tour operator! Basta con le consuetudini!

Lasciamo che la fantasia degli agenti di viaggio – ma non di quelli “qualunque”, io parlo del guru… - prenda il potere e riapriamo le trattative con i tour operator… Sono certo che resteranno incantati dalla nostra serietà e professionalità al punto di riconsiderare con più attenzione l’intero sistema della distribuzione!

E siccome il guru prende il suo manifesto politico e lo posta sui social network – notoriamente frequentati più dai clienti "imboscati" che dagli agenti di viaggio – su un gruppo che conta circa 8.500 "membri" (sarà questo il termine che gli ha scatenato l'estro?), prepariamoci ad essere nuovamente considerati "punto di riferimento" dei viaggiatori che non potranno resistere al richiamo naif espresso da un uomo che, con un tratto di pennarello, è riuscito a dar corpo alla determinazione della nostra categoria un po’ come faceva Bossi urlando dai palchi e nelle piazze.

Bene, era ora che qualcuno dicesse chiaramente a Valtur e a tutti i tour operator cosa devono fare con i loro cataloghi… Altro che mandarli agli agenti di viaggio!

Oddio… Noi siamo da sempre dell’idea che i T.O. dovrebbero spendere meno soldi in cataloghi limitandosi alle “copie ufficio” e ai cataloghi online, ma devo dire che in una “spinta promozionale” come questa non avremmo mai sperato! E ora che tutti hanno capito di che pasta siamo fatti, godiamoci questo momento di gloria e rendiamone partecipi tutti… Chissà che non si venga apprezzati un po’ di più. O no?

Marco Palma