La decisione del Governo di portare l’onere della garanzia al consumatore sulle spalle degli operatori del turismo, sgravando in questo modo il rottamato Fondo Nazionale di Garanzia, è ormai Legge dello Stato da quasi due anni. E, in tutto questo tempo, non è che gli agenti di viaggio abbiano sgomitato per pagare una polizza assicurativa o un Fondo di Garanzia.
Se, da una parte, è comprensibile (pagare centinaia di euro ciò che fino a poco tempo prima era pressoché gratis, non piace a nessuno…), dall’altra dobbiamo metterci nei panni dei consumatori che hanno il diritto di essere tutelati quando pagano centinaia, se non migliaia, di euro per godere di qualche giorno di relax.
Gli abusivi non offrono tutele, le parrocchie neppure, e nemmeno i tantissimi, improvvisati organizzatori di viaggi che affollano Facebook o le bacheche di ospedali e uffici pubblici.
Quindi?
Quindi è ovvio tocchi alle agenzie di viaggio rappresentare ciò che realmente sono, ovvero la parte sana della distribuzione, la parte che garantisce il viaggiatore in caso di incidente, di vacanza rovinata, di ritardo aereo e persino nel caso gli affari vadano male e si debba chiudere l’attività. Tutte queste garanzie sono importanti, e devono essere una sorta di insegna luminosa da far brillare per indicare ai clienti dove dirigersi.
Ma… Ma le agenzie di viaggio sono poi tutte davvero sicure? O alcune di loro – fregandosene delle disposizioni di Legge - mettono in discussione la correttezza, l’onestà e la serietà dell’intera categoria?
Guardate questi filmati… “Truffati dall’agenzia viaggi”, “Mestre Truffa Viaggio” e “Molinella: centinaia di truffati da un’agenzia viaggi”.
Riguardano situazioni di quest’anno, del 2017, anno in cui TUTTE le agenzie dovrebbero essere in possesso di una garanzia a tutela dei viaggiatori mentre, al contrario, ci ritroviamo come altre volte davanti alla parola “truffa” che non colpisce solo i malcapitati viaggiatori ma anche quegli agenti di viaggio che diligentemente (seppure, forse, a malincuore…) hanno pagato per la tranquillità dei viaggiatori.
L’AIAV sta valutando la possibilità di costituirsi parte civile contro quegli agenti che, palesemente, truffano i loro clienti danneggiando l’intera nostra categoria, perché siamo stanchi di lavorare per colleghi che si fanno in quattro per migliorare i loro standard professionali a vantaggio dei consumatori vedendo poi tutto questo lavoro devastato da poche canaglie.