È accettabile per il lavoro delle agenzie di viaggio fino a questi ultimi giorni: le circa 600 agenzie intervistate dall’AIAV sui risultati dei primi otto mesi dell’anno raccontano di un forte aumento (fino al 30%) di richieste, rispetto al 2024, anche se, di pratiche, se ne sono chiuse circa un 5% in meno ma con un più alto valore (circa 15%) rispetto a quelle dello scorso anno. Il che si traduce in meno vendite ma più redditizie.
Le stesse agenzie dicono di aver lavorato più sull’organizzazione che sull’intermediazione, tendenza che non si smentisce e che offre sempre nuovi spunti di considerazione, mentre per quanto riguarda la classifica delle destinazioni rimane in vetta saldamente la Grecia, seguita da Egitto e Spagna, mentre nel lungo raggio sono Giappone e Sud Est Asiatico a dominare la classifica. Anche gli Stati Uniti tengono molto bene, questo nonostante Trump e i suoi dazi.
E allora cosa c’è che non va?
Non va la bozza di Direttiva approvata dalla Commissione UE sul pacchetto turistico che penalizza ulteriormente il nostro comparto, dimenticando – o non riuscendo a capire – che la difesa del consumatore non può passare attraverso la morte delle imprese.
Non va che nell’elaborare soluzioni sempre più stringenti per agenzie di viaggio e tour operator, l’Unione Europea non valuti i rischi rappresentati dal settore dei trasporti, quello aereo in particolare, che ancora oggi non offrono adeguate misure di sicurezza e tutela verso i consumatori: perché noi siamo alle prese con Polizze RC e Fondi di Garanzia mentre i vettori aerei possono creare danni e fallire, senza mai pagare pegno?
Non va bene la “polizza catastrofale” che a dicembre dovremo obbligatoriamente sottoscrivere e pagare per tutelarci dai rischi derivanti dalle possibili calamità naturali quali alluvioni (ma non esondazioni…), terremoti (ma non sisma…) e via di seguito, per evitare che lo Stato debba intervenire nelle opere di ricostruzione; e fino qui tutto bene, ma perché io, agente di viaggio che svolgo la mia attività in un locale del quale pago l’affitto alla proprietà, devo essere obbligato ad assicurarmi per la sua ricostruzione quando non lo faccia – appunto – la proprietà stessa?
Non va bene che già tentando di prenotare OGGI le vacanze invernali di qualche cliente economicamente dotato, debba scoprire che la scelta è tra fare due settimane alle Maldive o acquistare un appartamento o una bella macchina…
Sono tante le cose che non vanno, e sono poche le persone che lavorano per provare a sistemarle un pochino. Pazienza, se si potranno aggiustare sarà un bene per tutti, se non sarà possibile…










