Le agenzie di viaggio si trovano quotidianamente a dover affrontare oneri e responsabilità che vanno ben oltre il loro ambito operativo. La recente approvazione, da parte della Commissione Europea dei Trasporti (TRAN), di due proposte in materia di diritti dei passeggeri prevede, in caso di cancellazione di un volo da parte del vettore, il diritto al rimborso delle commissioni di intermediazione oltre al costo del biglietto aereo erogato.
Questa misura colpisce direttamente una categoria già messa a dura prova, le cui attività non si limitano alla mera emissione di biglietti: si tratta di un servizio professionale strutturato, che comprende l’analisi delle soluzioni di viaggio più adeguate, la consulenza personalizzata, la gestione operativa delle prenotazioni, il monitoraggio costante degli itinerari e l’assistenza in tempo reale al viaggiatore, anche in situazioni di emergenza. Un insieme di attività che comporta, in primo luogo, l’impiego di risorse umane qualificate, l’utilizzo di piattaforme specialistiche, l’assunzione di responsabilità contrattuali verso il cliente e, soprattutto, la prestazione di un servizio che costituisce il cuore del lavoro svolto dalle agenzie.
È doveroso garantire la tutela dei diritti dei consumatori, ma questo non può avvenire a discapito di chi opera con trasparenza e professionalità all’interno dell’intera filiera turistica. Le agenzie di viaggio, in particolare, non possono essere trasformate nei garanti delle inefficienze dei vettori aerei, assumendosi responsabilità che esulano dal loro ruolo. Un meccanismo di rimborso strutturato in questi termini rischia infatti di compromettere la sopravvivenza di migliaia di piccole e medie imprese del settore.
Come realtà a tutela degli agenti di viaggio, siamo pronti a rappresentare con forza le ragioni della categoria in tutte le sedi istituzionali, nazionali ed europee. Il lavoro degli agenti di viaggio merita rispetto a riconoscimento.