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STAFF & CO. ALTRA DIFFIDA…

SCOTTI. Questo cognome – per quanto ai signori Vittoriano, Alessandro e Andrea – non piace proprio a nessuno, almeno a giudicare dalle reazioni che ci giungono da più parti non appena lo si pronuncia o lo si scrive… Questo, ovviamente, a parole. Nei fatti pare vi siano ancora molte società del settore a considerare ipotetiche collaborazioni o alleanze con queste mine vaganti: non passa infatti giorno che non giungano notizie che li vedono impegnati – chi più, chi meno – a tornare a galla.

Questo non sarà probabilmente il caso ma sta di fatto che anche la società Staff & Co. (società che gestisce i marchi commerciali ViaggilandAfrican Safari Club e MySon) ha pensato bene di diffidarci, attraverso il tramite del proprio legale di fiducia, per aver accennato ad alcune circostanze – semplici curiosità – che uniscono alcuni attori della soap opera riguardante la Famiglia Scotti al loro marchio.  Lettera Staff_Co.

Ora, siccome rendersi conto che esistono coincidenze non è un reato – soprattutto quando non si insulta nessuno – è chiaro che non terremo in nessun conto questa diffida né, tantomeno, correggeremo o “taglieremo” il testo del precedente articolo. E se questo alla Staff & Co. non piace… Pazienza, esiste sempre il Tribunale.  Come ricordiamo a tutti.

Sta di fatto che quanto affermato nell’articolo è tutto vero, anche se – per evitare di scrivere proprio tutto – una parte la teniamo nel cassetto. Non si sa mai…

Comunque, per aggiungere qualcosa, ci giunge una notizia dall’Egitto, dove il rappresentante di un noto gruppo turistico spagnolo, recatosi in visita presso il proprietario di un grosso gruppo alberghiero egiziano, non sarebbe stato ricevuto. Motivo? In sua compagnia c’era il signor Scotti.

Allora, anziché usare le "diffide" - e questo vale per chiunque - impariamo dagli egiziani: se qualcuno fa danni, lo si lascia fuori dalla porta. Non lo si fa più entrare. In Italia, invece, a chi ha truffato – in maniera scientifica – si concede sempre un’ulteriore possibilità. Che, invariabilmente, finisce come la precedente.

Un consiglio a tutti: i nomi delle nostre “bestie nere” li conosciamo tutti, da quelli che hanno mal operato nell’operating piuttosto che nei servizi, nel franchising e nel networking. Quanto tornano – perché tornano, sempre – diciamo loro che non c’è posto. E se qualcuno li fa accomodare, facciamo capire che accompagnandosi a determinati personaggi non si fa strada.

A proposito di personaggi, dov’è finito Corrado COEN?

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