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POCO PER VOLTA…

Mentre, grazie alle informazioni pervenuteci da più parti, la figura di VILORATOUR pare riprendere un po’ di colore, la sua situazione in generale rimane ammantata di ombre che, sicuramente, non aiutano né l’operatore, né gli agenti di viaggio e i viaggiatori in attesa di sapere se verranno mai rimborsati dei soldi anticipati.

La premessa: VILORATOUR deve a SWAN TOUR circa duecentocinquantamila euro. Questa è una realtà indiscutibile, una realtà che è stata il fattore scatenante di una contrapposizione tra le due parti che ha portato la seconda – SWAN TOUR – a sospendere ogni forma di credito alla prima impedendo, di fatto, il rientro in Italia dei passeggeri che in quel momento erano in vacanza sul Mar Rosso.

Da quel momento in poi è tutto un susseguirsi di eventi convulsi, un bailamme di contrattazioni tra istituzioni, associazioni, operatori turistici, direttori d’albergo e chi più ne ha, più ne metta!

Intanto la regia: sicuramente merito di Federviaggio se tutti i passeggeri hanno fatto rientro a casa e se la situazione si è risolta senza creare un pesante danno d’immagine all’intero settore della vacanza organizzata.  Una regia che si è impegnata nel reperire – mettendoli insieme uno per uno – i posti volo necessari al rientro di tutti i viaggiatori, chiedendoli a tutti i T.O. presenti nell’area.

E qui nascono i primi siparietti: noi abbiamo certezza della collaborazione di almeno tre tour operator. Uno, il primo, ha chiesto di non essere citato; il secondo ci ha inviato un messaggio facendoci sapere di NON aver partecipato a questa cordata di salvataggio; il terzo, a quel punto, abbiamo evitato di contattarlo per evitare di sentirci dire, magari, che non effettua soggiorni in Mar Rosso.  Il bello è che, di questa loro attività, si potrebbe solo dir bene, essendo stato un concreto impegno per evitare l’inasprirsi di un problema… Invece no, silenzio. 

Tra l’altro, uno dei T.O. in questione ci ha confermato di aver ricevuto il pagamento dei posti volo ceduti a VILORATOUR e la stessa Federviaggio ci ha assicurato di essere a conoscenza del fatto che VILORATOUR - seppure in ovvie, fortissime difficoltà - avrebbe comunque pagato la quasi totalità dei posti attingendo a denaro aziendale, personale (dell’amministratore) e addirittura “asciugando” le carte di credito.

Un plauso sincero va, anche in questa circostanza, alla legazione Consolare Italiana che si è impegnata fortemente per evitare che da parte di alcuni albergatori (anch’essi esposti economicamente…) si procedesse all’orami tradizionale sequestro del passaporto o del bagaglio dei clienti.

Ad alleggerire la situazione, invece, pare non abbiano contribuito le iniziative assunte da altre Associazioni dei Tour Operator e da loro Associati, i quali si sarebbero fatti premura di diffondere la voce di un (falso) già avvenuto fallimento di VILORATOUR suggerendo ad albergatori, agenti locali e tour operator, di prendere le debite distanze evitando – in qualsiasi modo – di prestare aiuto ai passeggeri.  Ed ecco spiegato il motivo per cui almeno un T.O. militante in Associazione diversa da Federviaggio ha preferito negare la propria partecipazione, preferendo il silenzio.

Infine la posizione di SWAN TOUR: quando l’articolista ha redatto l’articolo dello scorso 25 ottobre, le informazioni in suo possesso provenivano – appunto – dall’operatore creditore e da altri T.O. presenti sull’area di Sharm. Al tentativo di contattare la direzione di VILORATOUR, l’approccio telefonico non è stato dei migliori e il commento dell’azienda interessata è quindi mancato. Fortunatamente – e questo è un chiaro indice di quanto il nostro sito web sia seguito – sono arrivate in fretta molte precisazioni da parte, innanzitutto, dei tour operator coinvolti, da Federviaggio e, non ultimo, anche da VILORATOUR che, tramite il suo amministratore, ha voluto meglio delineare fatti ed attuali situazioni.

Ad oggi possiamo quindi dire che, contrariamente a quanto poteva inizialmente trasparire, la SWAN TOUR ha rispettato il proprio ruolo di creditore assai indispettito senza peraltro influire positivamente nell'operazione di salvataggio.

Quale sarà il destino dell’azienda? Forse è prematuro parlarne ma si mormora di un potenziale acquirente in grado di assicurare quella continuità operativa che, in caso contrario, sarebbe forse totalmente compromessa.

Infine, e anche se – a quanto pare – non lo desiderano, vorremmo ringraziare tutti i T.O. che si sono impegnati per il rientro dei turisti e vorremmo ricordare loro che un tale impegno andrebbe invece sottolineato per consentire il recupero della fiducia da parte di molti viaggiatori che, nel sistema, l’hanno persa.

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