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FACEBOOKING 2 – L’IRA!

Sono ormai 10 anni che faccio arrabbiare l’uno e l’altro raccontando, nel modo più chiaro e trasparente possibile, le tantissime cose che proprio non vanno. Ho scritto di tour operator e vettori aerei, di I.A.T.A. e traghetti, di compagnie crocieristiche e di truffatori raccogliendo un discreto numero di querele (ormai col Maresciallo ci diamo del tu…) pur venendo sempre assolto. Devo però dire che le legnate che ho preso nelle ore successive alla pubblicazione di “FACEBOOKING”, venerdì scorso,… Beh, era tanto che non le prendevo!

Il bello è che le ho prese da coloro che, da appunto 10 anni, vado difendendo contro tutto e contro tutti, ovvero gli agenti di viaggio!  La colpa? Aver svelato alcuni di quei segreti, di quelle vergogne, che finché restano confinate in quello che tanti di loro credono essere un luogo protetto – appunto Facebook – va bene, ma se vengono raccontate… Allora sono guai.

In pratica, è bene si parli dei “cattivi T.O.” perché sia gli agenti che i clienti devono sapere chi distribuisce gli adeguamenti carburante in modo banditesco o chi lavora male creando problemi agli uni e agli altri, è giusto si parli delle “cattivissime compagnie aeree” che prendono in giro tutti con comportamenti arroganti e menefreghisti, è opportuno si parli degli abusivi, delle associazioni, dei CRAL e delle parrocchie perché vendono viaggi senza conoscere il mestiere e non rispettano i diritti dei viaggiatori. Insomma… E’ bene che si parli di tutti, e che possibilmente si dicano nomi e cognomi, e che le cose che si dicono siano sempre dette per intero, se no non vale!

L’importante è che non si parli degli agenti di viaggio, o – perlomeno – di una parte di loro. Di quella parte che del lavoro non capisce un’acca, di quella parte che non sa distinguere un pacchetto turistico da un pacchetto di sigarette e che si fuma, indifferentemente, l’uno o l’altro; di quegli agenti che pur non avendo mai messo piede in Botswana o in Vietnam, in Nuova Caledonia o in Argentina, trovano perfettamente logico costruire viaggi per i propri clienti dando loro informazioni e suggerimenti spacciati di prima mano quando, probabilmente, sono stati raccattati da colleghi ancor meno preparati.

Devo però dire che il mondo agenziale di Facebook si è spaccato in tre parti piuttosto nette e distinte: una non s’è neppure accorta che sia stato scritto qualcosa sui loro commenti, una ha appoggiato l’articolo riconoscendo che “certe cose non si possono proprio leggere…” e una, quella certo meno attenta alle aspettative dell’articolo-scandalo, ha scritto di tutto: Grillo spia, Grillo infame, Grillo contro gli ADV e via così. Ed è proprio a loro che mi rivolgo, a questi colleghi che vivono nella convinzione che tutta questa socialità rappresenti – e possa rappresentare per il futuro – la libertà, la continuità ed il miglioramento: sappiate che non è così.

Sappiate che di voi si parla anche senza il Grillo: siete letti, studiati, esaminati in ciò che chiedete e nel modo in cui lo chiedete. Siete catalogati e collocati in diversi contenitori: buono, uhmmmm… e umido. Gli stessi contenitori nei quali voi ponete i tour operator, le compagnie aeree e i clienti, solo che voi vi fate stupidamente vedere mentre lo fate. Da tutti.

Di voi si legge la totale ignoranza in merito alle Leggi e alle norme di settore, ed è quindi facilissimo farvi passare sotto il naso qualunque porcheria sicuri che non la vedrete. Di voi si leggono le critiche ad alcuni specifici T.O., ma anche la vostra fame di venderli, ed è quindi facile – per questi – farvi passare qualsiasi commissione, qualsiasi schifezza, a danno vostro o dei vostri clienti: da buoni “tossici” accetterete pur di chiudere la vendita. Di voi si legge che non conoscete le regole IATA ma vendete biglietti come la ricevitoria del lotto vende schedine: oggi la ricevitoria vende anche i biglietti aerei perché Alitalia ritiene lo sappiano fare, ma com’è che la Sisal non vi ritiene in grado di vendere le schedine? Chiedetevelo.

Vi sono gruppi nei quali i fondatori e i moderatori cercano – faticosamente – di dare un senso positivo a Facebook per renderlo utile, approfondendo temi etici e professionali. Lo fanno creando gruppi per combattere l’abusivismo o per rafforzare l’incoming territoriale, per migliorare le marginalità o per condividere le conoscenze in materia giurisprudenziale, magari con l’aiuto di qualche amico avvocato.

Vi sono anche gruppi dove, però, gli stessi sforzi vengono confusi in mezzo alle stupidaggini di una pletora di incapaci, e questo è un vero peccato. Infine abbiamo  gruppi dove anche a voler cercare una qualsiasi utilità o un qualunque senso…  Beh, è un buco nell’acqua.

Volete dire che sono contro gli agenti di viaggio? Ditelo, ma sappiate che non è vero. Io sostengo da sempre gli agenti di viaggio, che non sono sicuramente rappresentati dal microscopico campionario di stupidità che ho riportato. E non ne faccio una questione di età o di sesso, di appartenenza a network o franchising, di Direttori Tecnici o banconisti privi di titolo: considero solo serietà e professionalità.

Non è serio, né professionale, chi dileggia o – peggio – insulta i propri clienti, anche se questi riescono a far perdere la pazienza: “…marooo nn mi dovevano 2 coglio.. ...a quest'ora 2 facce di... che ti mettono solo del nervoso…” (ieri, ore 12:49), e non mi si ripeta che  “… è un modo come un altro di scherzare, ma poi ai clienti vogliamo bene…”. Balle, tutte balle. Chi scrive cose simili è un ignorante ed un terrorista. Per l’ignoranza passi, fatti suoi, ma per il fatto di poter ingenerare nei clienti l’idea che TUTTI gli agenti di viaggio siano così, no. Questo non va giù a me, ma neppure a migliaia di colleghi seri e responsabili.

Non è un professionista chi non conosce neppure la definizione di “pacchetto turistico”, e non è la cosa migliore chiederlo su Facebook: troverà subito tre o quattro “raga…” che forniranno – con prevedibile sicumera - chiarimenti uno più idiota dell’altro,  così, da un potenziale errore, avremo quattro o cinque mostruosità partorite da pseudo ADV non seri, né professionali.

Vorrei finire citando un proverbio di origine cinese che recita: “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”. Voi che avete mosso mille critiche a me, all’associazione che mi permette di scrivere anche in maniera irriverente e a tutti quelli – più numerosi di voi – che la pensano come me, vorrei dire che avete sciupato un’occasione. Se aveste guardato al vero obiettivo di quelle poche righe che tanto vi hanno fatto arrabbiare, avreste potuto vedere l’indicazione per un miglioramento. Purtroppo avete solo visto la “brutta figura” fatta da chi ha avuto il coraggio di scrivere certe bestialità che, per spirito di comunione, avete sostenuto. Diventandone parte.

Oggi potrete nuovamente scagliarvi contro il Grillo S..parlante (attenzione, per cortesia: il Grillo che scrive questi articoli non è il moderatore di Facebook che utilizza la medesima icona. Lasciatelo stare… Lui non c’entra!) ma, prima di farlo, scorrete i commenti del vostro gruppo e valutateli. Dategli un voto. Cercate di leggerli da tour operator, da clienti, da passanti. E dategli un voto. Poi andate a scegliere il vostro contenitore tra quelli del buono, del uhmmmm e dell’umido.

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