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WECANTOUR: perché altri clienti a terra?

Logo del tour operator WECANTOURSi torna a parlare di viaggiatori “lasciati a terra” dal vettore per “non meglio identificati problemi” con il tour operator… Questa volta è toccata alla WECANTOUR, operatore salernitano che – per questi “non identificati” problemi – si è visto lasciare ben 27 clienti a terra a Mombasa, al termine della loro vacanza, il 10 gennaio u.s..  

La notizia ci viene riportata da alcuni ADV che hanno dovuto fronteggiare il problema nato con i viaggiatori e che hanno ottenuto diverse informazioni tanto dagli assistenti locali che dal vettore.  In compenso, nessun chiarimento dalla WECANTOUR.

Non vogliamo certo addentrarci nei meandri delle difficili problematiche che, sempre più spesso, vengono a crearsi tra tour operator e compagnie aeree ma non possiamo esimerci dal dire, per l’ennesima volta, che queste porcherie – costruite sulle spalle di ignari clienti – non sono più tollerabili!

Non sono tollerabili operatori  che, dopo aver lanciato le loro programmazioni e dopo aver venduto i loro pacchetti – e ripetiamo dopo… –  si mettono alla ricerca dei posti volo, esattamente come era uso fare il TODOMONDO dei bei tempi andati. I pacchetti si costruiscono con i prodotti acquistati prima e non dopo.

Non è tollerabile che un viaggiatore debba provvedere a pagarsi un nuovo volo per il ritorno quando “problemi amministrativi” portano il vettore a cancellare i posti dei viaggiatori: le compagnie aeree dovrebbero imparare, memori delle precedenti esperienze, a gestire meglio il rapporto con gli operatori per evitare di trasferire le loro beghe sulle spalle del consumatore.

Non è tollerabile che alcuni agenti di viaggio, magari per un punto in più di commissione, accettino di lavorare con fornitori “farlocchi” incapaci di gestire il business nel modo più corretto e rispettoso nei confronti di chi paga.

Questo 2010 non può e non deve trasformarsi nella copia di un 2009 da vergogna: se ci aspettiamo di curare il settore continuando a TRUFFARE chi viaggia… Siamo sulla strada sbagliata.

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