La notizia dell’arresto di due funzionari della Motorizzazione Civile di Napoli e del titolare della società di pullman che aveva noleggiato il bus della morte, quello precipitato dal viadotto di Acqualonga lo scorso 28 luglio, riporta la nostra attenzione sul drammatico problema dell’abusivismo:
Il pullman – della ditta Lametta di Gennaro Lametta – era stato noleggiato da un salumiere per un viaggio a San Giovanni Rotondo, viaggio organizzato in totale autonomia (abusivamente) com’era abitudine di questo organizzatore, peraltro anch’egli deceduto nell’incidente. La necessità di contenere i costi portava alla ricerca di un bus noleggiabile a basso costo e senza alcuna pezza giustificativa, ed il risultato è apparso drammaticamente agli occhi di tutti: 40 morti, 8 superstiti.
Il bus non era in regola per nulla, con false revisioni e meccanica ridotta in pezzi, fattori che hanno generato l’incidente. Ovvio, considerando che alcune aziende di autoservizi – le più utilizzate dagli abusivi – adottano questi sistemi per tenere bassi i prezzi…
La Campania è oggi regione all’avanguardia nella lotta all’abusivismo, e questo lo si deve alla serietà e alla coscienza di tanti agenti di viaggio che hanno deciso di concedere “tolleranza zero” agli abusivi e ai loro fiancheggiatori, e che hanno saputo trovare una buona intesa con le forze dell’ordine, con la Polizia Municipale e con le Istituzioni locali, a riprova del fatto che – se lo si vuole fermamente – l’obiettivo si può raggiungere.
Ieri sono state arrestate tre persone che, con le loro azioni, seppure involontariamente, hanno fatto si che 40 persone morissero mentre andavano incontro ad un momento di serenità, e questa proporzione di 3/40 ci pare vergognosamente sbilanciata. L’abusivismo mette in pericolo le persone e in difficoltà le aziende che rispettano le Leggi, ruba denaro ai contribuenti e mina il tessuto sociale. Gli agenti di viaggio possono, e devono, adoperarsi affinché questa vergogna cessi.