Finisce in un nulla di fatto il tentativo di composizione “amichevole” della vicenda giudiziaria scatenata da ASTOI a seguito delle forti critiche dell’AIAV alla piattaforma “ADV Overview”.
Il punto di partenza di questa lite è la decisione di ASTOI di imporre agli AdV l’obbligo di caricare i propri dati sociali (ragione sociale, autorizzazione, Direttore Tecnico, estremi delle polizze RC e Insolvenza/Fallimento) sulla piattaforma digitale denominata “ADV Overview” spacciata quale concreta barriera all’abusivismo. Agli AdV contrari viene negato l’accesso alle prenotazioni dei Tour Operator aderenti all’ASTOI, ovvero quelli principali seppure in numero piuttosto contenuto.
AIAV ritiene che tale piattaforma non sia in grado di arginare l’abusivismo, né di essere realmente utile ai consumatori: quel concetto vale solo per le agenzie legate strettamente all’intermediazione e ai T.O. dell’ASTOI ma non vale per tutti. Inoltre, al consumatore è inibito l’accesso alla piattaforma, cosa che dovrebbe essere consentita assolutamente, a parere dell’AIAV.
Di qui le critiche portate all’ASTOI sui social, in particolar modo su Facebook, alle quali il suo Presidente Pier Ezhaya ha risposto con una querela per diffamazione nei confronti del Presidente dell’AIAV Fulvio Avataneo e ad una richiesta di risarcimento danni – sempre per diffamazione - di 100.000 euro, metà a favore di ASTOI e metà per il suo Presidente.
La querela (penale) è stata archiviata dalla Magistratura, che non ha ritenuto esistessero i presupposti della diffamazione. In sede civile, AIAV ha naturalmente respinto la richiesta di risarcimento ritenendola infondata e immotivata, non sussistendo i presupposti della diffamazione.
AIAV, però, ha offerto il pagamento di tutte le spese legali sostenute da ASTOI ed il versamento di una piccola somma chiedendo, dal canto suo, lo svolgimento di un dibattito pubblico online tra i due Presidenti, con la partecipazione di tutti gli agenti di viaggio interessati alla vicenda.
ASTOI ha respinto l’offerta pretendendo, in particolare, che all’incontro potessero assistere SOLO gli agenti di viaggio associati all’AIAV, mentre quest’ultima esigeva che la partecipazione fosse consentita a tutti, associati a qualsiasi sigla e, addirittura, non associati all’una o all’altra, al fine di poter aprire un dibattito aperto a tutti in quanto questione di interesse generale.
Pertanto – non essendo stato trovato alcun accordo – la scorsa settimana il tutto è tornato nelle mani del Giudice che dovrà istruire il procedimento civile.
Come andrà a finire la vicenda? Chi vivrà, vedrà!
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