Le storie di ieri – ma anche di oggi – sono piene di parroci che dall’alto del pulpito scatenano le proprie ire contro i peccatori colpevoli di fornicare e di lanciarsi in pratiche contrarie alle Scritture, salvo poi – magari – tenere al caldo una “perpetua” disponibile a molti servizi oltre che al rassettare e al cucinare…

La Costa Crociere di oggi mi pare essere l’esatta fotocopia di questa immagine rurale con l’abitudine, ormai radicata, di predicar bene e di razzolare male!  Oggi vorrei parlare – poco, perché siamo solo al 2 gennaio e vorrei conservare inchiostro per un 2013, che ne richiederà molto – dell’avvocato Cristina PORCELLI, legale di Costa Crociere e autrice, a quanto pare, di uno degli articoli da noi – e solo da noi – contestati del nuovo Contratto commerciale per il 2013.

L’avvocato Cristina PORCELLI, in una sua comunicazione trasmessa alla direzione commerciale della compagnia, a sostegno della modifica del contratto a sfavore degli ADV, riferendosi all’abolizione delle commissioni sull’intera pratica in mancanza del saldo 30 giorni ante partenza, scrive testualmente:  “…non riconoscere all'Adv alcuna commissione sulle pratiche direttamente saldate dal consumatore, è la logica conseguenza di un inadempimento contrattuale dell'Agenzia stessa nei confronti di Costa. Il fatto che l'agenzia possa trovarsi di fronte a passeggeri morosi fa parte del rischio di impresa intrinseco nell'attività delle stesse agenzie; pretendere la commissione anche in questi casi significa trasferire detto rischio completamente a carico di Costa, che, ricordiamo, investirebbe maggior tempo e risorse per finalizzare le pratiche non concluse dalle agenzie.”

Seppure l’avvocato Porcelli non abbia capito che l’eventuale “inadempimento” del quale scrive sarebbe – in realtà – del consumatore e non dell’agente, dovrebbe invece aver ben chiaro che il cosiddetto “rischio d’impresa” – nel caso – non può essere dell’agente di viaggio che, in assenza di specifico incarico da parte di Costa stessa, non ha alcun potere di intervenire nell’ambito del contratto “consumatore – organizzatore”.

L’avvocato Porcelli scrive ancora… : “Da un punto di vista non squisitamente legale inoltre riteniamo che il non pagamento della commissione sia un corretto deterrente per tutte quelle agenzie non professionali che potrebbero abusare dell'opportunità di scaricare su Costa l'onere , l'attività ed il rischio dell'incasso.” con questo mettendo le mani avanti e preoccupandosi delle “agenzie non professionali che potrebbero abusare…”. Ma di che?  Di Costa?  Le agenzie di viaggio potrebbero abusare di Costa Crociere?  Avvocato… Ma mi faccia il piacere!

Detto quanto sopra, vorrei però presentare l’avvocato Cristina PORCELLI in altra veste, o meglio… Sempre in veste di fido consigliere di Costa Crociere ma per altre questioni riguardanti non le “agenzie di viaggio non professionali” quanto, piuttosto, le prove in mare delle navi della compagnia, quelle – per intenderci – legate alla sicurezza delle navi e soprattutto dei passeggeri: per questo vi proponiamo un interessante articolo pubblicato dal quotidiano “La Repubblica” di sabato 22 dicembre 2012.  Articolo LA REPUBBLICA 22 Dicembre 2012 su COSTA CROCIERE

Troverete il “Porcellipensiero” in merito alla sicurezza della navi della Costa Crociere nell’ultima colonna a destra, sotto forma di trascrizione delle intercettazioni telefoniche compiute dai Carabinieri.  Ma se anche lo leggete tutto (l'articolo) non vi farà male... Servirà a capire i sistemi che oggi utilizzano le mega-aziende per "proteggersi" dagli attacchi esterni, siano questi attacchi alla sicurezza o ai contratti commerciali!

Giusto per capire chi è che si permette di parlare di potenziale “scorrettezza” o “mancanza di professionalità”… Avvocato Porcelli… Ma mi faccia il piacere!

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