Da ieri, la vicenda che vede decine di migliaia di turisti italiani “scippati” di una parte dei loro soldi grazie alla illuminata decisione di alcuni Tour Operator, ha una nuova immagine nella risata allegra di Stefano Pompili, direttore generale di VERATOUR nonché uno dei più accaniti assertori del “non rimborsiamo tutto…”.
Normalmente il sorriso – sorriso, non risata sguaiata… – è quello dei clienti quando si preparano ad una vacanza o la godono grazie al lavoro dell’intera filiera. E ripeto intera, perché a sentire i T.O. lavorano solo loro… Ma su questo torneremo dopo. La risata di Stefano Pompili, in questa circostanza, è inopportuna, in quanto pare voler dire “…non me ne frega nulla e ci rido pure sopra…” quando si parla dei soldi dei clienti che non sono stati rimborsati ricorrendo a scuse che non stanno né in cielo, né in terra.
Ieri mattina, al NoFrills, si è tenuto un convegno sul tema dell’Egitto, dello sconsiglio e delle sue ripercussioni sull’industria turistica ed egiziana. Poco però si è detto – volutamente – delle ripercussioni sul grado di fiducia nel nostro sistema da parte dei consumatori.
Elisabetta Pavanello, responsabile commerciale di Swan Tour, ha esordito chiedendosi se, per caso, i consumatori si fossero svegliati solo oggi da un sonno durato quindici anni perdendosi tutti i cambiamenti del turismo: a noi, al contrario viene da chiederci se non siano proprio gli operatori turistici a dormire, sognando di poter mantenere lo status quo in eterno senza considerare in alcun modo l’evoluzione del mercato e delle leggi a suo favore.
Sveglia, begli addormentati, i vostri cataloghi e il vostro modello di business odierno è il medesimo di vent’anni fa, e questo – come ha sottolineato l’ex Presidente ASTOI Giuseppe Boscoscuro, moderatore del dibattito – dopo aver già vissuto l’11 settembre, lo tsunami del sud-est asiatico, attentati, vulcani, epidemie e terrorismo. Mai nulla è stato fatto per cambiare se non inventare qualche escamotage per tenersi i soldi dei clienti nelle loro tasche. Sveglia, credete forse che il mondo sia composto da una casta di menti elette associate all’ASTOI e da un branco di deficienti con la maglietta del “resto del mondo”?
Il dibattito ha inoltre raccontato altre piccolezze, meschinità e truffe. Si, truffe. Parliamo delle assicurazioni? Sia di quelle che rappresentano l’obbligo di “assistenza al cliente” d’obbligo di ogni T.O. che delle “annullamento” spesso rese obbligatorie e cacciate a forza nella quota di iscrizione? Ieri, il rappresentante della AXA ha tranquillamente dichiarato che un effetto dello sconsiglio è l’immediata decadenza delle polizze assicurative (affermazione già rivolta in precedenza da Nardo Filippetti in risposta a Preatoni) che non vengono quindi pagate dai T.O.. E allora perché alcuni ne richiedono comunque il pagamento ai clienti? Per quanto, poi, alle polizza “annullamento” queste devono essere proposte al cliente che – facoltativamente – può sottoscriverle o meno senza alcun obbligo. Il renderle obbligatorie inserendole nella quota di iscrizione è una limitazione alla libertà di scelta del consumatore, aspetto che abbiamo sottolineato al Garante del Mercato che, con comodo ci risponderà.
E poi… Le scuse, le giustificazioni, le mille frottole inventate in così pochi giorni da questi fenomeni… “Lo sconsiglio dura fino al…” oppure “Lo sconsiglio vale una settimana…”, con dichiarazioni una diversa dall’altra esattamente come capita a quelle bande di rubagalline che, acciuffati, si difendono dicendo la prima cosa che passa loro in mente. Proprio come le giustificazioni adottate per non rimborsare totalmente i consumatori: “Esiste una disposizione della CE…” Quale? Boh? Nessuno lo sa. Oppure… “… gli operatori hanno lavorato…”. Già, e gli agenti di viaggio no, vero? Peccato che i T.O. chiedano di far fronte unico (si chiama ricerca di complicità) ma non abbiano previsto di stornare parte del bottino (non richiesto e non voluto, peraltro…) alla distribuzione.
Caro Stefano Pompili… Non rida. Piuttosto si vergogni, lei e tutti i suoi colleghi che hanno deciso di agire in maniera indecente verso i clienti e verso gli agenti di viaggio che, infine, pagheranno in parte i vostri comportamenti.
I T.O. stanno vivendo l’ultima fase della loro esistenza, ed è logico si abbarbichino ad ogni possibilità di sopravvivere anche un solo giorno in più, quindi vale trattenersi soldi che dovrebbero restituire ai cliente, vale intimidire i corrispondenti esteri affinché non vendano i loro prodotti e servizi agli agenti di viaggio in forma diretta, vale il fare gruppo (o anche “banda”…) nel tentativo di distruggere la categoria che li tiene in piedi: la nostra. Bravi, vera dimostrazione di intelligenza...