Il nostro “Soldato Ryan” da salvare si chiama I Viaggi di Atlantide, azienda catapultata nell’oceano tempestoso di una vicenda dai contorni inquietanti che, per restare a galla, si è affidata ad un salvagente bucato sotto forma di un comunicato stampa poco chiaro e per nulla trasparente.
Autotutela vuole un settore più etico, più attento ai reali interessi della categoria ma soprattutto a quei viaggiatori che, ogni giorno di più, ci abbandonano alla ricerca di alternative non sempre migliori ma, idealmente, non peggiori.
Non per questo Autotutela vuole la rovina di quelle aziende che, da molti anni, sono onorevolmente sul mercato, e non lo vuole neppure quando incappano in situazioni all’apparenza indifendibili ma che, a grattare bene sotto la superficie, presentano ancora qualche buon motivo per sostenerle.
I Viaggi di Atlantide è una di queste aziende. Che dietro i suoi rapporti con la Deals Travel– questa si da giudicare, condannare e giustiziare – ci siano documenti "imbarazzanti", non lo nega nessuno, ma che la responsabilità sia dell’azienda piuttosto che di una sola persona questo è discutibile. Ed è proprio di questo che oggi discutiamo.
Paolo Radici è co-titolare dell’azienda, è (era) membro del CdA, è (era) direttore vendite. Oggi Paolo Radici è solo co-titolare e basta. Nel definire in un modo o nell’altro un accordo con la Deals Travel e Groupon, ha commesso un’imbecillità da Guinness dei primati… Nessuno – in buona o cattiva fede – avrebbe potuto sottoscrivere accordi con un’azienda più fasulla di una banconota da 230 euro: lui, Paolo Radici, ci è riuscito, ponendo I Viaggi di Atlantide e suo fratello Pierre alla mercé di un mercato già di per se agitato, sfiduciato e diffidente.
Ma I Viaggi di Atlantide non sono Paolo Radici… Sono 31 anni di attività familiare, sono quasi 30 dipendenti che svolgono onestamente il proprio lavoro, sono fornitori regolarmente saldati e clienti sempre partiti, sono agenzie di viaggio soddisfatte.
Noi questo “soldato Ryan” lo vogliamo salvare perché il nostro esercito è ormai tutto un buco, e un esercito senza soldati non serve a nessuno, non può combattere. Lo vogliamo salvare perché siamo convinti che ai sopravvissuti si sviluppi la memoria, quella memoria che – di regola – impedisce di rifare i medesimi errori. E, infine, lo vogliamo salvare perché contrariamente a ciò che qualcuno pensa noi, al nostro settore, teniamo davvero.
P.S. Mentre a Milano terminiamo la stesura di queste righe, a Torino giunge una lettera di Groupon che ci accusa di aver indirizzate al proprio management “frasi ingiuriose” avendolo additato quale “…incapace e impreparato, pronto ad acchiappare il prezzo più basso senza vigilare sul prodotto…”.
In realtà, nel nostro articolo precedente parlavamo di Groupon in termini dubitativi scrivendo testualmente: “Groupon non ha vigilato in alcun modo sulle proposte della Deals Travel, rendendo possibili due sole filosofie di pensiero: la prima è che all’interno dell’azienda vi sia un management incapace e impreparato, pronto solo ad acchiappare il prezzo più basso senza vigilare sul prodotto, e la seconda è che l’azienda sia ispiratrice di idee che portano alla realizzazione di imprese come quella che “Strisciala Notizia” e Autotutela hanno portato all’attenzione dei telespettatori. Quale delle due?”
Ora la domanda…: Se se la sono presa per la prima ipotesi, vuol dire che hanno accettato la teoria della seconda? Ma per Groupon ci sarà tempo la prossima settimana, quando non dovremo salvare nessuno.