Le due vicende relative al trasporto aereo che in questi giorni tengono banco tra gli addetti ai lavori, presentano alcuni punti che meritano una riflessione approfondita, se non altro per valutare preventivamente ciò che potrebbe accadere qualora gli scenari assumessero configurazioni diverse da quelle che tutti si aspettano. Configurazioni pericolose.
Innanzitutto Spanair, vettore le cui difficili condizioni economico-finanziarie erano note a chiunque, una compagnia che nel suo fulmineo fallimento ha coinvolto 22.000 passeggeri che, dopo aver acquistato un biglietto, hanno dovuto rinunciare a partire ed ora, ovviamente, si chiedono se rivedranno mai i loro soldi.
Tenete a mente il termine “fulmineo” accostato al fallimento. Spanair era da tempo in trattativa con Qatar Airways, che pareva intenzionata ad acquisirla dopo che il Governo della Catalogna si era dichiarato indisponibile a rifinanziare l’attività. Quando la potenziale acquirente si è chiamata fuori dalle trattative, ecco che la decisione di portare i libri in Tribunale è stata immediata, tanto da lasciare stupiti persino i più attenti analisti.
Ora vediamo cosa succede in casa nostra. Blu Panorama e WindJet, due compagnie in forte difficoltà, con dipendenti che reclamano stipendi e fornitori che chiedono di recuperare i quattrini loro dovuti. Due compagnie che, a leggere i bilanci con attenzione, avrebbero il dovere di “costituirsi” davanti al Tribunale Fallimentare.
Ma ecco che compare all’orizzonte il cavaliere bianco-rosso-verde di Alitalia che, pur non avendo ancora sistemato a dovere la propria situazione, dichiara interesse a portarsi a casa questi due malati terminali. Un’operazione che persino l’ENAC – ovviamente tacitata con “cortesia” – ha definito incomprensibile e fumosa. Comunque ecco l’interesse, magica parola che mette (quasi) tutti sereni.
Ma la domanda che ora ci poniamo è questa: se, dopo il classico tira e molla che sempre precede queste operazioni di altissima finanza creativa, Alitalia dovesse rinunciare, è lecito aspettarsi un immediato fallimento di Blu Panorama e di WindJet? Perché, se così accadesse, c’è da chiedersi che cosa succederebbe a tutti i passeggeri in possesso dei documenti di viaggio per uno dei mille e mille pacchetti “tutto compreso” costruiti sulle ali dei loro aerei.
Proviamo a immaginare: code di clienti che bussano alle porte della presidenza del Consiglio dei Ministri chiedendo di accedere al Fondo di Garanzia? Rimborsi immediati :):):)? Viaggiatori imbufaliti accompagnati dal Codacons nelle vostre agenzie a reclamare i loro soldi? Che casino…
E i tour operator? Magari quei (o quel…) tour operator che sulle tariffe preferenziale concesse da Blu Panorama ha costruito un sistema di concorrenza (spesso fasulla…) verso altri T.O.? Che farebbe in quel caso?
Poniamoceli, questi dubbi… La verità spesso non abita nelle risposte, ma nelle domande, e noi abbiamo il dovere di domandarci ciò che potrebbe accadere quando le decisioni di pochi fossero in grado, come in queste circostanze, di decidere del futuro di tanti, anche quando per “futuro” si intende una sola settimana. Ma “tutto compreso”!