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UE, NUOVE REGOLE. SPERIAMO BENE…

La Commissione Europea ha presentato la proposta che dovrebbe, nelle intenzioni, sostituire l’ormai vetusta normativa risalente al 1990 e non più idonea a regolamentare le problematiche scaturenti dal rapporto sempre più stretto col web, sia da parte dei consumatori che dei professionisti. Il mercato del turismo è, infatti, radicalmente cambiato nel corso dell’ultimo ventennio, rendendo sempre più difficile l’adeguare regole vecchie alle situazioni sempre nuove e – purtroppo – mai correttamente risolte.

La nuova normativa porrà particolare attenzione alla responsabilità delle parti, agli adeguamenti, alla possibilità di annullare senza penali quando ve ne sia fondato motivo e ai risarcimenti per “vacanza rovinata”, tutte revisioni che non piaceranno certamente ai tour operator. Anche perché su di loro grava un altro problema non da poco… La Commissione Europea intende infatti ribadire il concetto che l’operatore è, e rimane, l’unico responsabile di tutti i servizi e i disservizi legati al pacchetto, con l’impossibilità di “rimbalzare” il cliente all’agenzia di viaggio, al vettore o ad altro fornitore di servizi. Resta immutata la sua possibilità di ricorrere contro il responsabile del disagio patito dal cliente, ma in prima istanza sarà solo l’operatore a rispondere.

La nuova regolamentazione è allo studio dal 2009, da quando tutti i Paesi hanno preso atto della profonda mutazione avvenuta nelle abitudini e negli usi dei vacanzieri che, sempre di più, hanno abbracciato la filosofia della prenotazione on-line, spesso restando con un palmo di naso di fronte a situazioni che non trovavano regole certe o chiare. Ecco il motivo per cui questa nuova proposta presta particolare attenzione proprio ad internet.  Bruxelles si pone quindi quale obiettivo prioritario quello di salvaguardare i diritti di chi sceglie l’on-line quale canale preferito per le vacanze.

Sono previste modifiche all’impianto delle penali da cancellazione, che saranno sostituite da un “indennizzo ragionevole” che dovrà tener conto dei reali costi sostenuti dall’operatore per la cancellazione in sostituzione di penali predefinite, così come sono definite sostanziali modifiche alle possibilità di aumento o adeguamento dei costi del pacchetto, che non potranno più superare il 10% del costo iniziale. Inoltre il viaggiatore potrà risolvere il contratto senza alcuna penale quando, prima della partenza, si verifichino disastri naturali, disordini civili o altre situazioni pregiudizievoli: sarà sufficiente che le Ambasciate “sconsiglino” il viaggio perché la possibilità di risoluzione scatti in automatico.

Nulla di totalmente nuovo, insomma, se non la trasformazione in regole fisse di tutta una serie di usi e pratiche che, quando se ne presenta la circostanza, diventano elastici da tirare da una parte o dall’altra nel tentativo di adattarli alle esigenze di chi tira più forte.

Poche e di scarsa rilevanza le innovazioni a favore di operatori e agenzie di viaggio. In sintesi, Viviane Reding – vice presidente e commissaria europea per la Giustizia– ha sottolineato come la nuova regolamentazione europea si soffermi sul consumatore andando a creare sempre più “misure di sicurezza” nel tentativo di arginare il grande disordine nel quale il settore delle vacanze organizzate si muove da tempo.

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