Sostenere il settore turistico appenninico prima che questo venga messo in ginocchio dall’anomalo andamento climatico.
È stato questo il tema conduttore dell’incontro tenutosi mercoledì 11 gennaio tra il Ministro del Turismo, Daniela Santanché, e i governatori ed assessori delle regioni più colpite dal fenomeno dell’assenza di neve sui comprensori: Toscana, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo e Molise – unitamente alle associazioni maggiormente rappresentative del turismo quale, appunto, CNA Turismo – AIAV – hanno chiesto al Governo l’immediata realizzazione di misure adeguate per evitare uno stato di crisi già esistente, anche se non dichiarato.
Per CNA Turismo – AIAV, il presidente Marco Misischia e il coordinatore Cristiano Tomei, hanno sottolineato come il turismo sulla neve dell’Appennino porti un valore di oltre 2,5 miliardi di euro a stagione: il noleggio delle attrezzature, gli impianti di risalita, ski-pass, scuole di sci, la ricettività alberghiera ed extra alberghiera, la ristorazione e lo shopping, tutto concorre a creare un fatturato importantissimo per queste aree a forte impronta turistica. Il flusso che si genera supera gli 8 milioni di turisti con una media pro capite di 5 pernottamenti, e questo senza considerare il turismo “della giornata” che, comunque, ha un suo peso specifico.
L’offerta di turismo invernale, e della neve in particolare, è assolutamente strategica e fondamentale per l’Italia, e in quanto tale dev’essere tutelata e resa più incisiva sui mercati esteri. Perché ciò sia possibile è necessario fornire adeguate risorse necessarie a sostenere le imprese senza però trascurare quegli interventi strutturali che, come si può ben comprendere, sono i principali fattori di crescita di queste località. È necessario utilizzare i fondi di rotazione del turismo per creare un’offerta diversificata e destagionalizzata così da poter offrire una montagna a 360°, 365 giorni l’anno.
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