Alle associazioni italiane del turismo organizzato la nuova revisione della direttiva pacchetti proprio non va giù.
Già a febbraio l’ECTAA, l’associazione europea degli agenti di viaggio e dei tour operator, aveva contestato la bozza del rapporto del parlamento europeo inquanto giudicata lacunosa in merito alle preoccupazioni mostrate dal settore, nonché destabilizzante per il comparto.
Turismo organizzato in allarme: revisione direttiva pacchetti nel mirino
Il settore del turismo organizzato italiano lancia l'allarme contro la nuova revisione della direttiva pacchetti turistici, contestando con forza le proposte avanzate nel draft report dell'eurodeputato Alex Agius Saliba. Le associazioni di categoria, tra cui AIAV, Aidit, Assoviaggi, Astoi Confindustria Viaggi, Fiavet, FTO e Maavi, hanno inviato una nota congiunta ai parlamentari europei e alle istituzioni competenti, esprimendo forte preoccupazione per le modifiche proposte.
Acconti limitati e saldi posticipati: un duro colpo per le imprese
Al centro delle critiche vi è l'articolo 5 bis della direttiva, che reintroduce il limite del 25% per gli acconti sui pacchetti turistici e posticipa il saldo a non meno di 28 giorni dall'inizio del viaggio. Questa misura, secondo le associazioni, metterebbe a dura prova la gestione finanziaria degli operatori, in particolare delle piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale del settore in Italia.
Ne risentirebbe anche la gestione dell’advanced booking, una formula di vendita divenuta ormai quasi irrinunciabile e che permette sia al consumatore che al tour operator di ottenere il giusto vantaggio.
Conti vincolati e oneri aggiuntivi: un fardello insostenibile
L'ipotesi di introdurre conti vincolati per gli acconti dei consumatori è considerata un ulteriore onere, che si aggiungerebbe alle garanzie già previste per insolvenza e fallimento. Le associazioni temono che questa misura possa favorire i grandi player internazionali, a discapito delle imprese locali.
Circostanze straordinarie e "official travel warning": rischi di interpretazioni ambigue
Le associazioni contestano anche la mancanza di chiarezza nella definizione di "circostanze straordinarie" per il recesso, temendo che possa essere interpretata in modo eccessivamente ampio: senza specificare, ad esempio, il vincolo alle catastrofi naturali piuttosto che alle pandemie, il consumatore potrebbe sentirsi libero di recedere per qualsiasi impedimento personale.
Inoltre, l'introduzione dell'"official travel warning" come motivo di annullamento con rimborso integrale è vista con preoccupazione, poiché potrebbe generare incertezza e instabilità.
Reclami e sanzioni: un sistema punitivo eccessivo
La nuova ipotesi di gestione dei reclami, con obbligo di risposta entro 21 giorni e sanzioni fino al 4% del fatturato annuo, è considerata sproporzionata e punitiva. Le associazioni ritengono che questa misura non tenga conto delle dinamiche ordinarie del mercato e rischi di penalizzare ingiustamente le imprese.
Un appello alle istituzioni: salvaguardare il turismo organizzato
Le associazioni chiedono un intervento immediato dei parlamentari europei e delle istituzioni per scongiurare l'approvazione di una revisione che danneggerebbe gravemente il settore.
Il voto finale è previsto per il 26 giugno 2025, e le associazioni confidano nell'impegno del Ministero del Turismo per una soluzione equilibrata e sostenibile per imprese e consumatori.