Da oggi, Lufthansa e le compagnie del suo gruppo sono le più costose del mercato. Scatta infatti oggi il D-Day per l’applicazione della DCC di 16 euro per ogni biglietto prenotato attraverso i GDS. La DCC (Distribution cost charge) non sarà applicata sui biglietti emessi attraverso il sito web della compagnia.
E’ l’ennesimo capitolo dell’eterna lotta tra vettori e distribuzione: ieri si sono colpite le agenzie di viaggio privandole delle commissioni, oggi si tenta di colpire i GDS colpevoli di costare molto per un servizio che tutte le compagnie aeree vorrebbero fornire “in proprio” senza l’ausilio di partner esterni.
Lufthansa – grazie ad un accordo (che puzza da morire…) con la IATA – addebiterà la “tassa” in BSP utilizzando uno degli attuali codici in attesa che l’associazione dei vettori gliene fornisca uno ad hoc.
Diversi importanti players della distribuzione aerea (grandi consolidatori, BTA, ecc. ecc.) hanno dichiarato di aver ridotto le quote di traffico assegnate al vettore scendendo addirittura del 19% rispetto ai medesimi periodi del 2014, ma Lufthansa non pare intendere alcuna ragione e continua sulla sua strada, forse anche spinta dalla necessità di far cassa in attesa di conoscere quali “stangate” le riserverà il futuro
Bisogna anche ricordare che, da oggi, anche le commissioni riconosciute da Lufthansa e dalle compagnie del suo gruppo alle agenzie di viaggio subiranno un’ulteriore riduzione: dall’attuale 1% scenderanno allo 0,1%.
Ora non rimane che attendere l'esito del mercato: se le vendite del gruppo capeggiato da Lufthansa continueranno a calare, sarà il segnale pratico e indiscutibile di una distribuzione intenzionata a proteggere il consumatore e l'interesse del proprio comparto, mentre - qualora le vendite tornassero ai livelli precedenti - significherebbe che, anche in questa circostanza, i distributori (piccoli e grandi) non sono riusciti a convergere su una strategia condivisa e coraggiosa.