Una breve ma incisiva lettera aperta, inviata da Gilberto Borzini a Stefano Colombo, che deve farci riflettere tutti. Perché dopo le nuvole, di regola, arriva la pioggia…
Caro Stefano,
eccomi a rispondere al tuo gradito messaggio. Lo faccio in forma di lettera aperta sperando così di poter smuovere qualche partecipazione.
Il turismo organizzato lungi dall'essere l'idea romantica dell'antica cultura del viaggio, dell'accoglienza e dell'ospitalità, è un'industria diffusa dove gli attori della produzione stentano a intercettare la domanda e gli attori della distribuzione sono scavalcati dalla tecnologia B2C; se dovessimo analizzare percentualmente quanti dei viaggi sono gestiti dal circuito del turismo organizzato temo osserveremmo numeri striminziti.
Nei due anni di pandemia non si è messo mano né ad una riorganizzazione del settore né ad una piattaforma capace di contrastare quelle esistenti che consentono di prenotare voli e treni e soggiorni con tre passaggi di touch screen.
L'intero settore è rimasto immobile, col 35% delle imprese destinate alla chiusura entro l'anno, incapace di integrazione orizzontale e scarsamente proiettato a quella verticale (forse l'ultimo esempio è Aeroviaggi della famiglia Marcello Mangia).
Mancano gli investitori: dopo il boom di redditività degli anni 70 e 80 i grandi speculatori, dai capitali non sempre limpidi, hanno spostato altrove i propri interessi, chi sulle crociere, chi sulla cantieristica ma pochi nell'hotellerie.
Crescono i costi di gestione: a breve volare sarà un lusso per pochi, con costi e tasse elevati, e riscaldare gli alberghi definirà nuove tariffe non popolari.
La crisi dei vettori (Alitalia docet) non produrrà più incoming esteso: il raggio di vacanza e il tempo di vacanza si accorciano, e questa Pasqua ne è un timido esempio.
Congressi e convegni sono bypassati dalla tecnologia Digitale, da Zoom a salire.
Si continua a parlare di Destinazioni mentre il mondo viaggia per Motivazioni.
Si esplorano spazi con la Realtà Virtuale e noi sfogliamo cataloghi.
Il mondo ideato da Bill Gates, un mondo disintermediato, si palesa rapidamente: persino forme arcaiche di organizzazione (Banche e Assicurazioni) si sono destinate alla relazione operativa B2C, mentre il turismo (qualsiasi cosa passi sotto la voce Turismo: voli, treni, pacchetti, alberghi, noleggi, escursioni) ha discreti sistemi B2B /GDS), ma le eccellenti piattaforme B2C per booking alberghieri o aerei scavalcano di netto l'organizzazione e l'intermediazione, comunque intesa.
Si tratta allora di scegliere: o dichiararsi sconfitti (dal tempo e dalla tecnologia), o definire proprie piattaforme associate che propongano “pacchetti”, con portali dedicati a crociere e villaggi, al turismo “recintato” e charterizzato.
Salvo poi non far nulla per timore di entrare in contrasto con la distribuzione. Fin qui poco performante ma onerosa.
Si può scegliere se morire di inedia o darsi da fare.
Gilberto Borzini
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ABUSIVISMO TURISTICO: UNA LOTTA SLEALE.
Una lotta che vede le agenzie di viaggio alla pari di Davide impegnato nello scontro contro Golia, un gigante incurante delle Leggi e desideroso di soppiantare il sistema del turismo organizzato sostituendolo con un modello privo di regole, di professionalità e di...