In molti avranno pensato: “Questo Forum del Turismo sarà l’ennesima operazione di facciata."
Io per primo, l’ho pensato, ben sapendo – comunque – che la partecipazione sarebbe stata pressoché obbligatoria in quanto si critica e si critica, ma se non si partecipa l’assenza viene letta in mille modi diversi, e si torna sempre e comunque a criticare.
Ebbene, questa volta devo ricredermi. Sul serio.
Ho visto, sentito, percepito, un disegno corale, un’intenzione forte di portare il turismo ad essere una macchina realmente condivisa dal mondo politico che, in qualche modo, ha cerniere interdipendenti col nostro settore, ho captato voglia. Di fare e, possibilmente, di fare bene.
Il Governo era quasi totalmente presente, ed è stato facile portare allo scoperto gli interessi dei singoli Ministeri e Ministri intrecciati al nostro: il turismo sportivo, il turismo del commercio, il turismo dell’agroalimentare, del vitivinicolo, della cultura, del mare, delle esperienze e degli artigiani, il turismo delle radici e del benessere. E ancora accessibilità, sostenibilità, digitalizzazione, destagionalizzazione, innovazione…
Ok, possono sembrare parole buttate a caso tanto per dare una patina di importanza all’evento, ma non è proprio così: in ognuna di quelle parole esiste una parte della nostra possibilità di sopravvivere ad un futuro incerto e molto complicato per le piccolissime realtà quali sono le nostre agenzie.
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Nelle prossime settimane proveremo a dare un senso ad ognuno dei concetti espressi durante questa due giorni che – a dispetto delle critiche – è stata pesante, stancante e impegnativa: chi pensa a 700 persone impegnate in indicibili bagordi sbaglia, e di tanto.
Comunque, un primo dato voglio sia chiaro ai colleghi che sentiranno commenti esaltanti su di noi, sul nostro ruolo e sulla nostra importanza: tutto da prendere con le pinze…
Il PIL. Si dice continuamente che il PIL generato dal Turismo è del 13%. Non è vero.
Il Turismo organizzato vale solo il 6%, mentre i restanti 7 punti percentuale sono prodotti dai trasporti (aerei, treni, bus, traghetti, ecc.) e dai circa 55.000 ristoranti del Paese. E trasporti e ristorazione sono solo parzialmente (poco parzialmente…) riconducibili esclusivamente al Turismo.
In quel 6% concreto di Turismo Organizzato vi sono tutti i T.O. (tutti, anche quelli che si asciugano la larga parte dei contributi…), 19.000 guide turistiche, 43.000 hotel, oltre 400.000 strutture ricettive extra alberghiere, NCC… e poi ci sono 8.000 agenzie di viaggio.
Ora la domanda che dovete porvi sempre è: quanto “pesano” le agenzie di viaggio sulla scacchiera del Turismo organizzato? Quanta importanza ci viene riconosciuta dalle Istituzioni? E dai nostri fornitori?
Partiamo da questo punto.
F.A.