FOTO APTL’abusivismo è sempre un fatto deplorevole, ma quando avviene con la compiacenza e la collaborazione di agenti di viaggio o – come in questo caso – di tour operator, è sicuramente peggio. Ed è sicuramente il caso che vede coinvolti un ristoratore ed un barista di Pescara, ed un noto T.O..

Il fatto. Nel corso della finale del campionato calcistico di serie “B”, ieri sera (9 giugno) il Pescara ha affrontato, in trasferta, il Trapani in una partita definita un “…importante appuntamento con la storia!”. Ed è chiaro che la storia (in questo caso una storia di illeciti…) la scrivono anche i bar e i ristoranti!

Due squadre che si giocano il campionato, una marea di tifosi pronti a seguire la squadra del cuore per non mancare – costi quel che costi… – lo storico momento (risultato 1-1, con Pescara in Serie A): ci sono tutti gli ingredienti necessari per organizzare un volo charter in partenza da Pescara! Anzi… visto che la tifoseria è tanta, meglio organizzarne due!

Ed ecco quindi che i signori Leo Sfamurri, titolare del ristorante “Il chiodo fisso” e Antonio Sicchio, del “Bar Midas”, decidono di improvvisarsi agenti di viaggio e di noleggiare un aereo col quale trasportare i tifosi all’incontro con la storia. Acquistati i biglietti per la partita, organizzati i trasferimenti dall’aeroporto allo stadio e viceversa e pagato il charter, ecco organizzato un bel pacchetto turistico in barba a qualsiasi norma di Legge.

A fornire il volo non una compagnia aerea ma un tour operator, la Balkan Express, che nel corso di alcune telefonate ha precisato di aver esclusivamente fornito il trasporto e di non aver in alcun modo partecipato (come mai?) all’“organizzazione” dell’evento. Lo stesso evento che ha trovato risalto sulle pagine di più giornali che hanno citato i nostri baldi organizzatori precisandone la qualifica di “privati” non una, ma più volte.

Ora… Alla Regione Abruzzo, alla Provincia e al Comune di Pescara, nonché alla Polizia Locale e alla Guardia di Finanza, sarebbe bastato leggere i giornali per ravvisare – senza ombra di dubbio – un illecito: l’organizzazione di un “pacchetto turistico” da parte di privati, privi di qualsiasi autorizzazione, Direzione Tecnica, polizza di RC, ecc. ecc. ed attivarsi di conseguenza. Invece no. Nulla di nulla.

Che in Abruzzo l’abusivismo turistico non subisca particolari forme di contrasto da parte degli Enti preposti è cosa vecchia e risaputa, anche se non ne comprendiamo il motivo (o, forse, preferiamo non pensare a quale potrebbe essere il motivo che impedisce agli Enti Pubblici e alle Forze dell’Ordine di svolgere il loro dovere…), ma resta il fatto che questo episodio non può certamente cadere nel nulla come tanti altri in precedenza: parliamo di centinaia di persone che hanno usufruito di servizi la cui organizzazione è affidata – per Legge – a tour operator o agenzie di viaggio, e non certo per “miopia sportiva” ma solo perché sono gli unici soggetti in grado di assicurare le dovute garanzie ai viaggiatori.

Ovviamente entro pochi giorni partiranno le denunce e le richieste di domande agli organi interessati, perché era impossibile non rendersi conto di ciò che è accaduto: o ci troviamo di fronte ad una totale ignoranza delle normative di Legge, o ad una forma di compiacenza verso quella “libera iniziativa” che, però, non differisce in alcun modo da quella rigorosamente ostacolata ai tanti “vu cumprà” che affollano le spiagge del litorale pescarese.

Il dovere delle Istituzioni è quello di tutelare i giusti interessi dei cittadini, delle imprese e dei contribuenti, e non certo quello di ignorare fenomeni di abusivismo che colpiscono appunto la tutela dei primi, gli interessi delle seconde e – infine – quelli dell’erario.

Presidente D’Alfonso, Assessore Cuzzi, comandante Maggitti… Cosa ci rispondete?

Fulvio Avataneo

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