ASTOI avrebbe deciso, previa opportuna modifica statutaria, di accogliere anche le agenzie di viaggio tra le imprese proprie associate. Una decisione che scaturirebbe dalla necessità di far “massa critica” di fronte alla disattenzione della politica, di creare maggior sinergia con la distribuzione, di dialogare maggiormente con le assoconsumo.
Tutto ciò è perlomeno assurdo, soprattutto considerando il totalmente differente DNA che contraddistingue la produzione dalla distribuzione. Una partnership con ASTOI equivarrebbe – a nostro modo di vedere – al più grave errore che le ADV potrebbero mai compiere. Abbiamo ancora nella mente tutte le contrapposizioni tra T.O. e consumatori nei casi più eclatanti degli ultimi anni, dai fallimenti dei loro associati (e poi parlano di “precisi parametri industriali e finanziari"…) alle sciagure di carattere naturale, dove l’imperativo di ASTOI era “mai rimborsare” nonostante le normative dicessero l’esatto contrario.
E quando, per riuscire ad imporre questa strategia unilateralmente utile, si dovevano cooptare AssoConsumo particolarmente “disponibili”, il gioco era fatto. No, una sinergia con il comparto produttivo è certamente auspicabile, ma non con queste modalità.
Piuttosto, gli Agenti di Viaggio sarebbe bene pensassero ad un’unica Associazione in grado di rappresentarli tutti: gli interessi corporativi delle varie Associazioni – la nostra inclusa – dovrebbero scomparire di fronte alla necessità di creare un sola federazione forte, rappresentativa e determinata. Una federazione veramente della base, presieduta da chi il settore lo conosce bene e del quale gode di indiscusso rispetto.
Autotutela sarebbe già oggi in grado di esprimere una preferenza, ma preferisce attendere: nessuno dei nostri Associati ricoprenti una qualsiasi carica associativa è particolarmente attaccato alla propria poltrona, e lo dimostra proprio il fatto che, da tempo, andiamo dicendo che UNA sola Associazione è ciò che serve, a condizione che sia fortemente condivisa e proiettata sulla reale e concreta tutela del comparto.
La casa dell’ASTOI è Confindustria, una casa che – ragionevolmente – non è certo quella delle agenzie di viaggio: le nostre sono piccole imprese, più abituate a fornire un servizio di qualità al viaggiatore che a strizzare l’occhio al mondo della finanza, mai come oggi tanto vicino ai tour operator. Le agenzie di viaggio non parlano di “fondi”, ma si fanno un “fondo” così per assicurare la sopravvivenza dei T.O. e la soddisfazione dei clienti.
Nessun ADV ha mai considerato prioritario il proprio interesse rispetto a quello del cliente: una sinergia sviluppata secondo il pensiero di ASTOI ci porrebbe nella condizione di baciare il bastone che ci picchia, spesso e volentieri. E questo non è ciò che ci serve.
Quindi - ripetiamo - ... Chi di voi sarebbe favorevole ad una sola Associazione agenziale capace di andare oltre le attuali barriere e forte a sufficienza per discutere alla pari con la produzione e il mondo politico?