Il quotidiano “La Stampa” di ieri, domenica, riporta un articolo riguardante alcuni corsi di formazione riservati ad aspiranti agenti di viaggio organizzati da una società torinese, la “PELAGOS” del ben noto Giorgio Bambi. Diciamo ben noto in quanto, essendo la nostra sede a Torino, seguiamo le cronache turistiche cittadine pressoché da sempre, e il suo è un nome che è stato spesso pronunciato. Mai in modo positivo.  Questa volta si parla di truffa e a parlarne non siamo noi ma è la Procura della Repubblica di Torino che, dopo le oltre dieci denunce presentate nei confronti di questa organizzazione, ha deciso di vederci chiaro.

Uffici nella centrale via Cesare Battisti, l'iniziativa era già stata sanzionata anni fa dall’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in quanto ritenuta colpevole di operare grazie ad una forma di “pubblicità ingannevole”: attraverso annunci su quotidiani, si promettevano posti di lavoro nel turismo condizionati alla frequenza “onerosa” di un corso di formazione. Collaboravano un paio di agenzie di viaggio di proprietà del "gruppo che avevano il compito di porsi in prima fila negli annunci economici, salvo poi dirottare i malcapitati verso la "Pelagos" e i suoi banchi scolastici. 

Pagati i circa 4.000,00 euro – questo era, ed è, il prezzo del corso – con un acconto e qualche chilo di cambiali, i futuri agenti di viaggio iniziavano il percorso educativo: una mezza giornata alla settimana, il sabato mattina, per qualche mese, alcune dispense vecchie quanto Giuseppe Garibaldi ed ecco pronto un novello professionista della vacanza. Il lavoro promesso? Eccolo! Un bel contratto di procacciatore d’affari – o consulente… - con la garanzia di una provvigione del 3% sugli affari andati a buon fine.  Cornuti e mazziati, direbbero in Sicilia.

A coadiuvare Giorgio Bambi, personaggio assai noto a tutti gli agenti di viaggio piemontesi, era ed è un agente di viaggio, sempre di Torino, che aveva ed ha il compito di predisporre i piani del corso. E' importante l'accento sul passato ed il presente in quanto questo modus operandi - e con la stessa combriccola di attori principali e comprimari - dura da anni e, probabilmente, considerando le pene che lo Stato commina per reati quali la truffa, durerà ancora per molto tempo.

L’unica maniera per arrestare questo proliferare di comportamenti “disinvolti” è quello di informare, informare, informare. Oggi lo facciamo avvisando che i corsi di formazione sono una cosa seria e che non si possono accettare contratti proposti da chissà chi. Prima di firmare, è necessario assumere informazioni attente e precise. AUTOTUTELA è disponibile a fornire i nomi dei legali che, in questo momento, stanno assistendo alcuni studenti della Pelagos.