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EGITTO DA ABBANDONARE?

Non certo definitivamente, ma crediamo che questo splendido Paese di antichissima civiltà e dalle caratteristiche turistiche pressoché uniche, sia momentaneamente da considerare ad elevatissimo rischio sia per gli agenti di viaggio che per i viaggiatori.

Intendiamoci… Nonostante i certamente giustificati allarmi e sconsigli lanciati dal Ministero degli Affari Esteri – che mai si sognerebbe di mettere in crisi un intero settore produttivo per pura fantasia – è vero che agli occhi dei più la situazione risulta tranquilla e i resort sicuri; resta però il fatto che nessun tour operator è in grado di ASSICURARE e GARANTIRE i clienti sulla sicurezza della vacanza, altrimenti l’avrebbero già fatto.

Inoltre dobbiamo ricordare che i nostri clienti cercano, nella vacanza, la spensieratezza ed il relax, e non crediamo che la tensione rappresentata da un rischio, seppure latente, possa creare i presupposti che il buon senso, ma anche la giurisprudenza, ritengono necessari. In Francia, la FRAM Travel - 40.000 passeggeri/anno sull'Egitto - ha sospeso tutte le partenze verso il Mar Rosso ben prima che i vari Governi lanciassero l'allarme: l'ha fatto per un "senso di responsabilità verso i clienti" e  nonostante le numerose critiche lanciate dai competitors e dal Ministero del Turismo egiziano. Perché? Per l'impossibilità di garantire la qualità e la sicurezza della vacanza e per evitare eventuali problemi agli AdV suoi clienti.

Il grande rischi per gli agenti di viaggio che ancora insistono con l’Egitto è infatti rappresentato – attenzione – dai comportamenti scorretti dei tour operator che anche questa volta, seppure davanti allo sconsiglio ministeriale, applicano l'identico modus operandi già adottato nel 2013, imponendo trattenute (quote iscrizione e assicurazioni) illecite e dannose e fornendo informazioni falsate e volte ad IMPORRE il proprio, scorretto volere.

E che le trattenute indebite sia dannose è sicuro: lo sono per i clienti, che davanti alla possibilità di esercitare un proprio diritto giuridicamente riconosciuto si vedono sottrarre soldi dalla tasca senza alcun motivo: avranno ancora fiducia nel nostro sistema turistico?  E lo sono  ancora di più per gli agenti di viaggio, da sempre in trincea con l’obbligo di informare correttamente il cliente e con la pressione esercitata dai T.O. spesso con minacce: quanti agenti, in queste situazioni, hanno messo mano al proprio portafoglio pur di risolvere bonariamente le crisi?

Il Mar Rosso è – sarebbe – un buon prodotto se non fosse che, gira e rigira, l’assenza di sicurezza del Paese lo coinvolgono in situazioni complesse e costose da gestire, fermandone l’operatività turistica e trasformando ogni agente di viaggio in un nevrotico da sconsiglio: vale la pena? Vale la pena, per pochi euro di commissione, diventare le vittime sacrificali di un sistema che vede operatori prepotenti e consumatori tutelati, e sempre solo gli agenti esposti ai danni?

Secondo noi no, non vale la pena. L’Egitto – ed il Mar Rosso insieme – vanno messi a riposo fino al momento in cui gli egiziani non saranno in grado di tenere sotto controllo il Paese isolando le cellule intenzionate a danneggiarlo e di assicurare al mondo intero che le vacanze non verranno più turbate da simili situazioni. Fino a quel momento, meglio dimenticarlo…

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