Con la rimozione dello "sconsiglio" della Farnesina, l'Italia si allinea alle scelte degli altri Paesi europei che, già da giorni, avevano rimosso ogni barriera ai flussi turistici verso l'Egitto.  Nell'avviso in vigore da ieri sera, l'Unità di Crisi del Ministero degli Esteri invita i viaggiatori a tenersi a distanza dalle grandi città ancora interessate dalle proteste quali Il Cairo, Suez, Alessandria e Ismailia mentre, per le zone turistiche del Sinai - dove si dice sia tutto abbastanza sicuro - sussiste il rischio di attentati terroristici.  Comunque  da oggi l'Egitto riparte. Ufficialmente.

La situazione è comunque ben lontana dall'essersi normalizzata: permangono problemi con le banche, per la maggior parte chiuse o a funzionalità ridotta, che non potendo garantire il pagamento di beni, servizi e stipendi hanno creato l'allontanamento di molti addetti ai lavori dalle strutture ricettive alberghiere, soprattutto - appunto - quelle sul Mar Rosso.

Sarà, quindi, una ripresa lenta e difficile, e ci auguriamo che durante questo lungo processo per il ritorno alla normalità non emergano problemi da tutti pensati ma che è bene non dire ad alta voce, almeno per scaramanzia.  Per tornare alle nostre questioni, e per sottolineare ciò che accadrà di qui a pochi giorni, precisiamo:

  • i consumatori che avessero già annullato le proprie vacanze in Egitto durante il periodo di vigenza dello "sconsiglio" hanno titolo ad essere totalmente rimborsati anche se, da oggi, lo "sconsiglio" non ha più alcun valore;
  • i consumatori che durante il periodo di vigenza dello "sconsiglio" avessero accettato una qualsiasi soluzione alternativa proposta dai T.O. sono vincolati alla scelta fatta;
  • i consumatori che durante il periodo di vigenza dello "sconsiglio" non avessero maturato idee alternative, da oggi sono vincolati alle Condizioni Generali di Contratto stabilite dai T.O. e dovranno quindi partire per le loro programmate vacanza o, qualora decidessero di annullare, saranno obbligati al pagamento delle penali previste.
  • nessuna penale o spesa può essere richiesta ai consumatori che avessero annullato durante il periodo di vigenza dello "sconsiglio" seppure con date di vacanza succesive alla data odierna (in cui lo "sconsiglio" ha perso il suo valore).