Il Ministero per il Turismo potrebbe scomparire per sempre. L’allarme viene lanciato da Claudio Albonetti, Presidente di Assoturismo-Confesercenti, secondo il quale il dicastero potrebbe essere prossimamente inglobato all’interno del Ministero per i Beni Culturali, privando intere categorie di lavoratori di un preciso riferimento istituzionale.
Se le voci che girano in Parlamento dovessero trovare conferma, sarebbe l’ennesima sconfitta del nostro Paese di fronte ad un turismo europeo e mondiale sicuramente meno ricco di attrattive ma certo più curato e sostenuto dai propri Governi. E’ infatti impensabile che un Paese col nostro patrimonio storico, culturale ed architettonico debba perdere un Ministero che avrebbe il dovere di esistere e di portare il turismo ad essere vera fonte di ricchezza, vero fattore di accrescimento del PIL.
L’operazione di “annegamento” del Turismo all’interno dei Beni Culturali verrebbe attuata inserendo un emendamento "tra le pagine" del Decreto per la riqualificazione ambientale dell’area di Piombino, e se così fosse la questione assumerebbe anche i contorni dell’inganno perpetrato – oltre che in maniera ottusa e ignorante – anche stupidamente, in quanto mostrerebbe agli italiani quanto poco siano tenuti in considerazione i loro cervelli.
Il Ministero del Turismo è troppo importante perché possa scomparire così, con uno schioccar di dita: le associazioni di categoria, gli Enti Locali e qualsiasi realtà legata a questo settore importantissimo deve essere ascoltata, e deve tassativamente esserci un confronto che anche questo Governo, sulla scia di quelli che l’hanno preceduto, pare non considerare.