Una BIT in agonia, pronta ad esalare l’ultimo rantolo in concomitanza con il giorno di chiusura: questa è l’idea che se ne sono fatta sia gli espositori che i visitatori. Il giovedì era tutto un guardarsi (tra i pochi presenti…) quasi a chiedersi “Ma cosa ci facciamo, qui?” e a sperare che entrasse qualcuno, anche solo nei padiglioni – 3 in tutto e chiusi in alcune parti… - per vedere i passanti.
Le uniche due persone viste aggirarsi radiose tra gli stand sono state Paolo Audino e Paolo Bertagni, rispettivamente TTG Incontri e No Frills, e con tutte le ragioni di questo mondo: una manifestazione dell’importanza della BIT ridotta in quello stato non rappresenta certo più un vero momento d’incontro tra la domanda e l’offerta turistica, e perde – quindi – qualsiasi interesse.
Comunque, diciamo che in mancanza di vero e proprio lavoro (se n’è fatto pochino pochino…) l’attenzione si è focalizzata sulle ultime news rappresentate dal business che, più di ogni altro, pare funzionare: il riciclo (da non confondere col riciclaggio, anche questo praticato ma senza farne oggetto di discussione).
Di riciclo si è parlato per quanto riguarda il ritorno sulle scene turistiche di Bruno Colombo & Family, con un nuovo marchio e un prodotto del tutto originale, in forte ascesa e poco considerato da tutti gli altri tour operator: il Mar Rosso. Insomma… Nessuna destinazione poteva accompagnare meglio questo ritorno!
E quale prodotto sceglierà, per il suo ipotizzato rientro, il sempreverde Jalel Hebara, già patron di Sprintours del quale – pare – è prossimo il rientro a breve? Sarà forse la Tunisia, altro prodotto perfettamente cavalcabile da chi “ritorna” dal passato col desiderio di riguadagnare uno spazio sul mercato?.
E ancora si è parlato del ritorno della famiglia Toto nel mondo del trasporto aereo, con Riccardo Toto – figlio del Carlo Toto che nel 2008 ha ceduto AirOne alla (allora) neonata CAI–Alitalia incassando 450 milioni di euro cash e lasciandone 600 (di milioni di euro) di passivo, ovviamente nella bad-company, oltre ai lessor dei suoi Airbus – che a fine 2011 ha rilevato Livingston dall’amministrazione straordinaria. Due aerei subito, due a giugno e altri due a fine anno, e mentre si comprano aerei ecco che i Toto fanno anche un pensierino su Valtur, che potrebbe andare ad arricchire il tesoro della Totocorona.
Che meraviglia! E c’è chi parla di crisi… Quella c’è, nessuno lo può negare, ma c’è soprattutto per chi non ha capito che ci sono modi per farla rendere, la crisi. E’ sufficiente avviare attività importanti, farle lavorare un po’ e poi portare i libri in Tribunale facendo attenzione a non far trovare crediti ai curatori. E, se possibile, lasciare che i debiti ricadano sulla groppa dello Stato, csì da poterli equamente suddividere sulle spalle di 60 milioni di italiani.
Così, oltre a far business, si impartiscono anche salutari lezioni di democrazia e di uguaglianza…
Adesso aspettiamo la risposta del mercato, della distribuzione: tra tutti crediamo che la mossa migliore sia quella dei Toto perché qualche aereo serve sempre, soprattutto quando l’accordo Alitalia-Blu Panorama potrebbe rivelarsi portatore di cattive novità in casa di qualche T.O. che, con questi due “brillanti” ha illuminato buona parte del proprio lavoro.
Per quanto ai Colombo e a Hebara… Mah, da quanto ci risulta c’è ancora parecchia gente che non li ricorda molto bene (non tanto loro ma i risultati del loro declino) e crediamo che non saranno molte le agenzie di viaggio a dargli credito. Però… Non si sa mai, i nostalgici ci sono sempre.