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TTG INCONTRI. GENTE CHE VA…

…Gente che viene. Così recitava l’incipit del famoso film “Grand Hotel” e così è parsa essere questa edizione fieristica, un andrivieni di gente animata dalla voglia di capire cosa sarebbe successo dal momento della chiusura in poi, quasi che il destino del turismo italiano fosse veramente depositato a Rimini.

Gente che va. I primi ad andarsene sono quelli di WELLTOUR. L’operatore guidato da Remo Bodrato e legato societariamente ad Alpitour ha cessato la propria operatività. Gabriele Burgio – numero uno, appunto. di Alpitour – ha voluto immediatamente dare un senso concreto all’operazione di “semplificazione” lanciata dal palco del TTG. E quale migliore semplificazione che cessare le attività dei propri figliastri, colpevoli di costare e, per di più, di far concorrenza all’illustre genitore?

La resa delle armi dimostra però con enorme chiarezza quanto l’operatore ex-cuneese stia soffrendo nella fase di successione: dopo mesi di silenzio e di inattività cerebrale, la prima mossa ufficiale è stata quella di chiudere un ramo dell’azienda, trasmettendo quindi non tanto la voglia di tornare protagonista quanto, piuttosto, la necessità di contenere i danni.

Alpitour non è però l’unico big a soffrire. Anche in casa di altri grandi T.O. si fanno conti che, ahinoi, non vogliono tornare… Qualcuno fa ricorso alla cassa integrazione o ai contratti di solidarietà, altri valutano la possibilità di ricorrere all’amministrazione straordinaria che tanto bene ha funzionato con VALTUR. Quest'ultima, nonostante le passate traversie e l'attuale status di vigilato speciale, è l'operatore che ha fatto segnare successi insperati: vendite superiori al passato, sicurezza operativa (che di questi tempi non è certo cosa da poco) e fiducia nel futuro.

Per aziende che ripensano il proprio ruolo basandosi sulle difficoltà oggettive del momento, ve ne sono altre che studiano piani di crescita importanti meditando acquisizioni e fusioni: tra pochi giorni sarà annunciata la definizione di un'operazione che porterà alla nascita di un player "di peso" e dalle innegabili potenzialità, che andrà a segnare in modo deciso la stagione 2013.

Resta comunque una certezza: nessuno dei presenti in salone si diceva convinto di una pronta ripresa quanto, piuttosto, di un 2013 ancora più complesso dell’anno in corso. La contrazione dei consumi non ha modo di allentarsi e nonostante la necessità di elaborare formule capaci di andare incontro alle ridotte possibilità del consumatore italiano, l’industria turistica nostrana pare non volersi scrollare di dosso quel vecchiume che la costringe a perdere competitività giorno dopo giorno.

E oltre al vecchiume anche quella piccola, grande disonestà tutta italiana che vede nascere cataloghi di viaggio riportanti prezzi del carburante che andavano bene due anni fa, ma non certo oggi. Piccolezze, bassezze da piccoli imbroglioncelli di periferia che, però, lasciano le tracce – pesanti – sui conti di tutti noi.

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