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Volete un bollino? Di che colore? Rosso? Blu? Di che forma lo volete?
Ne abbiamo di ogni tipo: per l’agenzia più bella, per la più brava, per quella che vende più di questo o di quello! Ne abbiamo per chi crede che network e associazione siano la stessa cosa e per chi “…non importa tanto la cosa non ci tocca…”!

Ne abbiamo anche a forma di banana (ricordate Chiquita, la banana 10 e lode…) per i più presuntuosi, ma anche a forma di lampadina per chi un’idea sua non l’ha – e non l’ha forse mai avuta – ma copia quelle degli altri… Diamo a Cesare quello che è di Cesare.

La sagra del bollino di qualità. L’ultimo è quello ipotizzato da FTO che per bocca del suo direttore – Gabriele Milani – ha dichiarato che qualora non vengano trovate alleanze, FTO procederà da sola. Bene.

Ma qualcuno sa cos’è un “bollino di qualità”? Ce ne sono di diversi tipi: uno è proprio il famoso “Chiquita 10 e lode!”. La banana è abbastanza gialla? È abbastanza curva? Peserà abbastanza? OK, allora appiccichiamo il bollino! Tanto io sono Chiquita e se dico che la banana è OK vuol dire che è OK!

Poco cambia dal bollino di qualità di Mela Melinda… Abbastanza gialla? Abbastanza tonda? Buona dovrebbe essere buona, quindi… Appiccichiamo il bollino! E vai!

Perfetto, nel futuro avremo quindi agenti-banana, agenti-mela e, perché no, agenti-melanzana o agenti-cetriolo. Agenti col bollino appiccicato sulle terga a dimostrare che, aldilà di ogni considerazione reale e realistica, aldilà del valore professionale, aldilà delle capacità – un bollino non si nega a nessuno.

Ma un bollino non è niente. È aria fritta per gli stupidi, è la coccarda di Meo Patacca. Perché se vogliamo davvero coniugare un “bollino” con la qualità, allora si deve parlare di MARCHI DI QUALITÀ, che sono ben altra cosa.

Un MARCHIO DI QUALITÀ è la dimostrazione che chi l’ha ottenuto ha lavorato per raggiungere un risultato, ha studiato, ha seguito percorsi virtuosi, ha modificato abitudini adottando modelli operativi etici, ha formato e fatto formare i collaboratori. E agisce nel rispetto di ogni norma di legge.

È un MARCHIO DI QUALITÀ. E non si rilascia a piacimento ma si seguono le direttive imposte dal Ministero dello Sviluppo Economico.

In Italia, per le agenzie di viaggio, c’è un solo MARCHIO DI QUALITÀ concesso dal MiSE all’AIAV dopo un lavoro durato oltre un anno e mezzo. Perché non basta “dire” per far le cose… Bisogna lavorare.

Tutto il resto è banana…[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]