Mettere a sistema tutte le risorse del turismo diventa, oggi, priorità assoluta per recuperare ciò che si è perso durante la pandemia e per ridare nuovo vigore al nostro settore.
Un incontro importante, quello che si è svolto a Cuneo venerdì scorso, 19 maggio. Un incontro il cui titolo, “Il turismo outdoor, presente e futuro per il cuneese”, racconta della realtà virtuosa messa in atto da tutti gli operatori del turismo locale, nessuno escluso, chiamati a dar vita a quella filiera concreta che tanti inseguono ma che ben pochi riescono a realizzare.
Quello del cuneese è un territorio estremamente ricco di diversità e di eccellenze: dalle morbide colline di Langhe e Roero alle piste innevate di Artesina, Frabosa Soprana e Prato Nevoso, dai paesini quali La Morra e Neive alle storiche città medievali di Alba, Saluzzo e Mondovì, dai castelli alle aree naturali protette. Un territorio vasto che si presta alle più diverse forme di turismo outdoor e che ha consentito alle aziende coinvolte di mettere a sistema ogni aspetto del territorio con la storia, la cultura, l’enogastronomia e, le attività sportive creando un’offerta turistica ampia, variegata e – a guardare i numeri – molto gradita dai turisti tanto nostrani quanto stranieri.
Da sempre fautore e sostenitore di un turismo tanto professionale quanto diversificato e capace di destagionalizzare, è Paolo Bongioanni, organizzatore del convegno, il cui curriculum lo vede membro della commissione speleologica del Parco naturale Alta Valle Pesio e Tanaro, direttore dell’ATL del cuneese, scrittore e autore di pubblicazioni tecnico-scientifiche su agricoltura, montagna, ambiente e sport, docente, presidente del consorzio di valorizzazione dei prodotti tipici “Le Valli dei Re”, consigliere del Consorzio Granda Tour e organizzatore di eventi, dalla Fiera del Marrone di Cuneo a diverse tappe del Tour de France e del Giro d’Italia. Un personaggio, quindi, che al turismo territoriale e identitario gli da del “tu”, senza alcuna difficoltà.
All’incontro hanno partecipato il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, i sindaci di tutti i Comuni del comprensorio cuneese, i rappresentanti delle principali associazioni di categoria del settore turistico e, quale ospite principale, il Ministro del Turismo, On.le Daniela Santanché, che ha ribadito la necessità di far sistema per consentire al turismo italiano di esprimersi al meglio.
Richiamando i pilastri sul quale ha voluto fondare il Piano Strategico per il Turismo per il periodo 2023-2027, il ministro Santanché ha toccato tutti i temi più importanti partendo dalla governance, necessaria per rendere armonico il lavoro delle istituzioni centrali e locali, delle organizzazioni imprenditoriali e delle imprese, a tutto vantaggio del consumatore e del settore. Il ministro ha continuato parlando dell’innovazione e, quindi, del grande lavoro da fare nell’ambito della digitalizzazione, soprattutto per le piccole imprese, della formazione, che oggi si rivela tanto fondamentale per rendere più attrattivi i servizi quanto carente, perché distante dalle necessità del mondo del lavoro, della sostenibilità, richiamando tutti ad una maggiore attenzione sulla necessità di puntare sull’ambiente senza farne sfruttamento e di evitare sprechi, oggi non più consentiti. Infine, ha voluto parlare della qualità e inclusione, cogliendo le istanze di un mercato globale che, a questi aspetti, presta sempre maggiore attenzione.
L’AIAV – Associazione Italiana Agenti di Viaggio era presente all’incontro, ed ha voluto esprimere al Ministro Daniela Santanché i più sinceri complimenti per un Piano Strategico privo di mezze misure, tanto ambizioso quanto coraggioso. Ha anche voluto sottolineare come le risorse destinate al turismo dal PNRR siano estremamente risicate e fortemente sottodimensionate rispetto a quelle destinate al nostro stesso settore dagli altri Paesi europei. Il ministro ha assicurato che farà il possibile per aumentare la dotazione delle risorse spendibili per migliorare il turismo italiano, ma che è comunque necessario un moto d’orgoglio da parte di tutti, rendendosi comunque parte attiva e diligente nel processo di riqualificazione del turismo italiano.
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