Il progetto della newco Ita è in stallo presso la commissione europea
Difficile rispondere a questa domanda. Ma è ormai chiaro che il mese di aprile, così come per l'auspicato incremento sulle vaccinazioni, sarà chiarificatore anche per le sorti della compagnia, da tempo commissariata.
Il piano è quello di far nascere una ridimensionata compagnia pubblica, la Newco Ita (45 aerei, di cui 5 per il lungo raggio e circa 3500 dipendenti); ed è su questo progetto che si sta battagliando in Commissione Europea.
Se la trattativa, ormai ad oltranza ma in stallo dopo le tensioni con la commissione UE alla concorrenza, che vorrebbe dimezzare gli slot su Linate, per la gioia di Easyjet e Volotea, non dovesse avere uno sbocco positivo, la messa a terra degli aerei non sarebbe una ipotesi così remota; pare infatti improbabile, da parte del governo, l'immissione di ulteriori danari. E lo spettro della sentenza UE sugli aiuti di stato percepiti in stato di commissariamento, eventualmente da rimborsare per oltre 1 miliardo di euro, potrebbe essere la classica goccia che fa traboccare il vaso.
In questo scenario gli stipendi di marzo sono stati versati al 50% e nel cassetto rimangono solo i circa 25 milioni approvati da Bruxelles per indennizzare le perdite del 2020 derivanti dal Covid, soldi che tra l'altro non sono neppure ancora materialmente in mano ai commissari, ma che si volatilizzeranno all'istante per pagare gli arretrati sugli stipendi, i debiti verso gli aeroporti ed i costi per mettere in volo gli aeromobili.
Le vendite di biglietti per l'estate sono in leggera crescita, ma, perdurando il blocco sulla maggioranza degli spostamenti, del tutto insufficienti per sbrogliare la matassa.
In realtà tutte le compagnie mondiali hanno, ovviamente, registrato delle perdite astronomiche, ma, nel caso di Alitalia si sono sommate ad una situazione già parecchio deteriorata.
La nostra speranza è che la transizione verso Ita si riesca a concludere mediando le esigenze di Alitalia e quelle della UE, anche per non regalare i nostri cieli alle low cost straniere, che negli ultimi tempi non hanno dimostrato una grande ricerca di collaborazione verso agenzie di viaggio e tour operators.
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