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CORRADO COEN, HOTELIA & CO,

Corrado Coen lo si può definire un “finanziere” da corsa, visto che la sua permanenza in un qualsiasi business è sempre molto veloce, seppure alquanto incisiva. Lo è stato per quanto lo ha legato al circuito motoristico di Imola e per la Schiapparelli S.p.A., e così sarà per il turismo: tante parole, comunicati stampa e... Via, verso un’altra avventura!

Quando Corrado Coen è comparso sulla scena della già travagliata vicenda di Teorema si è immediatamente dato spazio alla tesi della finanza pronta ad affiancare un’impresa in crisi. Il tutto con la speranza – ma neanche tanta… – dei dipendenti e dei creditori. I comunicati stampa a dir poco grandiosi si sono, anche in questa circostanza, sprecati, con affermazioni che lasciavano intendere un futuro roseo per molte aziende e, addirittura, la nascita di un sistema-guida per l’intero settore.

Più che di nascita si dovrebbe però parlare di aborto. Non è ancora trascorso un anno e, da quelle pretenziose affermazioni, siamo passati al nulla più assoluto.

Ma proviamo a ripercorrere i passi di questa impresa. Corrado Coen compare dichiarando la precisa volontà di salvare un pezzo di storia del turismo italiano: Teorema. Il salvataggio, simile ad una ciambella di plastica gonfiabile lanciata ad un naufrago in pieno oceano, consisteva nell’affittare il ramo d’azienda Teorema Tour – ovviamente scevro da qualsiasi debito – al prezzo di 1.800.000,00 euro da pagarsi con rate mensili di 15.000,00 euro. Centottantamila euro all'anno.

Un contratto decennale che non è stato rispettato se non per qualche mese, giusto il tempo di creare la cortina di fumo necessaria a convincere parecchia stampa e un po’ di mercato che la Hotelia Group – così si chiama la società che ha guidato questo tristissimo carro di Tespi –, già presente sul mercato con il marchio MXP Travel – un sito di vendita viaggi on-line e tre agenzie di viaggio di proprietà – era più che accreditata per iniziare a stringere importanti accordi commerciali con partner di alto livello.

E da dove partire se non da quell’Egitto che, oggi, salva il mercato di quasi tutti gli operatori turistici italiani? Ed ecco che la Hotelia assume impegni annuali per circa 10.000.000,00 di euro (con contratti a durata quinquennale) con uno dei più importanti e quotati gruppi alberghieri egiziani. Inutile dire che di quei dieci milioni di euro all’anno la Hotelia non ha sborsato neppure un quattrino.

Il contratto col partner egiziano aveva però un interessante risvolto: la Hotelia avrebbe acquistato camere – garantite – su diversi complessi alberghieri per una durata di cinque anni e il gruppo alberghiero egiziano avrebbe ricambiato partecipando la Hotelia con una quota del 15%, stimata in un milione e mezzo di euro. Infatti, Corrado Coen considerava in 10 milioni di euro il valore di Hotelia, essendo nel frattempo riuscito a portato all’interno del suo recinto alcuni network quali Colors, Solo Mondo e Buona Vacanza.  Ovviamente, a detta delle vecchie proprietà, senza metter mano al portafoglio. E se così fosse, a Corrado Coen bisognerebbe chiedere di lasciar predere il turismo e darsi alla "formazione professionale"...

Inutile aggiungere, almeno stando a quanto si legge nei commenti postati sul nostro sito web, che oltre ai network Hotelia si è portata in casa anche una marea di affiliati delle stesse reti a dir poco incavolati neri. Ma si sa che gli agenti di viaggio, di alta finanza, non ne capiscono nulla…

Anche sul fronte del marchio commerciale preso in affitto, quello di Teorema Tour, si accende una polemica non da poco: secondo quanto affermato da alcuni partner – riusciti o mancati – di Coen, questi avrebbe dichiarato, nel periodo febbraio/marzo del corrente anno, di essere in trattativa per la cessione sia del marchio che dell’intera struttura operativa T.O./ADV alla spagnola Globalia (ecco che Globalia salta nuovamente fuori) la quale però smentiva qualsiasi tipo di rapporto.

Cosa resta, quindi, ad oggi, dell’impero di carta messo in piedi in meno di un anno da un “guru” dell’italica finanza creativa? Niente.

I dipendenti di Teorema sono a casa. Delle previste, grandiose iniziative destinate a riportare in auge il brand non s’è fatto nulla se non stipulare contratti non onorati. Della MXP Travel non esiste più traccia se non quella di un sito web ridotto al solo dominio. Ai network coinvolti non è andata meglio: codici spesso chiusi, commissioni pagate in ritardo e nessuna assistenza ad affiliati che avevano sborsato fior di quattrini per venir trattati come mucche vendute dalla stalla al macello. E anche di Hotelia, la realtà imprenditoriale che avrebbe segnato un vero cambiamento nel modo di fare turismo… Fine.

Però diciamolo, Hotelia qualcosa ha insegnato: per far danni, una volta, ci voleva molto più tempo!

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