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IL GRILLO S..PARLANTE

Buffo mondo, il nostro… Non c’è appartenente alla categoria degli operatori turistici che abbia il coraggio – pubblicamente – di dichiarare quanto siano calate le vendite nel primo quadrimestre di quest’anno rispetto al già funesto 2011 anche se, privatamente, nessuno di loro riesce a non tirar fuori il fazzoletto per asciugarsi la lacrima che rotola dall’occhio al naso e da li sulla cravatta, a raccontare una realtà che non ha bisogno di parole per essere compresa.

Non è certo un segreto che le agenzie vendono poco, e i tour operator pure. Non è un segreto che la preoccupazione per quanto accade nel mondo, sia a livello sociale che finanziario, suggerisce agli italiani (popolo di risparmiatori…) di conservare i sempre più sudati “euri” sul conticino piuttosto che spenderli in viaggi e vacanze. Non è un segreto che le tante trasmissioni televisive che raccontano di quanto sia “poco corretto” il nostro settore ci hanno ancor più tagliato le gambe.

Eppure, come già ebbi occasione di dire anni fa, “tutto va ben, madama la marchesa…”.  Stiamo assistendo al crollo di un sistema che, seppure caoticamente e magari con formule di base poco appropriate, aveva retto dal dopoguerra alla fine degli anni ’90; un sistema che è letteralmente impazzito nel corso dell’ultimo decennio e che – certamente – tra una decina d’anni non vedrà neppure uno degli attori d’oggi al taglio del nastro d’arrivo.

Negli ultimi 24 mesi abbiamo assistito alla scomparsa di tanti nomi eccellenti, eventi spiacevoli resi disdicevoli dalle conseguenze per gli agenti di viaggio e per i consumatori: nessun tour operator è trapassato in maniera indolore per le tasche di queste due categorie sempre più sfigate, sempre più incapaci di trovare la via giusta, sempre più incapaci di difendersi da ciò che accade loro intorno.

E, anche in quelle circostanze, chi sapeva taceva. Chi avrebbe potuto evitare perdite alla distribuzione e al consumo ha preferito girarsi dall’altra parte chiudendosi in un silenzio omertoso degno delle più celebrate tradizioni mafiose.  E oggi non è cambiato nulla: chi sa, chi ben conosce le situazioni dei prossimi a trapassare tace, preferendo lasciare ad ognuno il compito di grattarsi la rogna piuttosto che parlare di ciò che accade.  Forse è giusto così, ma quando vedo o sento qualcuno che parla di serietà e correttezza dopo che – da sempre – l’ho visto fare spallucce di fronte ai tanti disastri del nostro settore… Beh, la voglia dire loro che hanno la faccia come il sedere è veramente grande.

Ora mi viene in mente che c’è un operatore che non paga i fornitori, non rimborsa le agenzie, non porta a termine le prenotazioni per le quali ha incassato i quattrini dai clienti. I suoi dipendenti non vengono pagati, e neppure gli animatori delle sue strutture. E’ alla frutta, dunque, e questo non viene nascosto neppure dai suoi colleghi T.O. che, in maniera caina, ti dicono che “è già morto” col sorriso sulle labbra, quasi a dire: “Lui è morto ma io no, perché io sono più bravo!

Coglionazzi. Non c’è niente da ridere, visto che ogni operatore che muore impoverisce il nostro settore rendendolo più fragile e debole in termini di serietà e correttezza. Già, perché se mai questo T.O. chiuderà i battenti lo farà – anche questa volta – portandosi dietro soldi di agenti e clienti, e lo farà tra le silenziose ali dell’associazione di categoria alla quale è iscritto, degli altri tour operator e della stampa di settore. 

Bello sarebbe che proprio questo operatore prossimo alla fine – e sappiamo che ci legge con attenzione… – raccogliesse tra le mani quel po’ di coraggio e onore che resta e dicesse chiaramente le cose come stanno, aiutando tutti ad affrontare la situazione nel modo più opportuno. Un modo intelligente ed elegante per far si che, anche nel caso peggiore, il settore lo ricordi come un operatore serio. Non sarebbe poco…

Il Grillo S..parlante by Autotutela

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