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BANCHE DISONESTE, ANATOCISMO E USURA

Un detto polacco recita: “Se Dio avesse voluto gli uomini onesti non avrebbe mai creato i banchieri”. E chi può dargli torto? Anche in questo momento particolarmente critico per l’economia mondiale, gli unici a non sporcarsi le scarpe sono i detentori del potere finanziario: i banchieri. Ma se le banche se ne approfittano non è detto si debba star zitti e quieti…

E’ ormai assodato che le banche – oggi – se ne fregano di tutto e tutti salvo che si parli di

  • un importante e grande azienda molto indebitata
  • un importante faccendiere con molti contatti possibilmente ricchi e potenti
  • mercanti di tutto ciò che non è liberamente acquistabile in qualche negozio
  • politici

Se non appartenete a queste categorie siete fregati. Se poi siete agenti di viaggio – micro azienda, micro ricavi e ancor più micro guadagni (quando ci sono), garanzie quasi inesistenti e nessun santo in paradiso – allora siete doppiamente fregati. E a poco valgono le dichiarazioni – molto “politiche” ma anche molto false – di chi ha voluto farci credere che grazie ad interventi di “Confqualcosa” o di Ministri alle "varie ed eventuali", i cordoni delle borse delle banche si fossero aperti proprio per noi.

Provare per credere… Bene, a riequilibrare – anche se solo in parte – le cose ci ha pensato la legge contro l’ anatocismo (che non è una perversione sessuale e neppure una parolaccia) e contro l’ usura, due degli sport preferiti da chi, in banca, studia come portare a casa sempre più quattrini.

In pratica, l’ anatocismo riguarda la capacità bancaria di far pagare gli interessi sugli interessi degli interessi, arrivando a generare interessi appunto da usura. Cosa che, per chi non lo sapesse, è vietato dalla Legge.

In un nostro articolo pubblicato l’8 febbraio su www.autotutela.it abbiamo parlato di una società che – su richiesta dell’interessato – valuta le eventuali discordanze nel rapporto banca-cliente generate appunto da anatocismo, commissione massimo scoperto, tasso annuale effettivo globale o TAEG, ecc. ecc.

Forse non ci crederete ma è vero: un’agenzia di viaggio di discrete dimensioni, con conti correnti in quattro banche (dal più piccolo al più importante, quello destinato al BSP), ha fatto verificare i propri rapporti scoprendo che le quattro banche – TUTTE – l’avevano trombato per una somma di circa 70.000,00 euro nel corso degli anni!  E questo solo “giocando” con i tassi d’interesse sulle aperture di credito.

Rinnoviamo quindi l’invito a tutti i colleghi a porsi questo quesito: ma non è che per caso stanno fregando anche me?

Potrete aver risposta scrivendo a coordinamento@a-autotutela.it ed evidenziando i vostri dati completi (agenzia, nome e cognome del legale rappresentante, indirizzo, ecc. ecc.) che verranno trattati in maniera riservatissima e che ci consentiranno di mettervi in contatto con la società – aderente all’ Associazione Nazionale Imprenditori Uniti – che potrà ragguagliarvi sulle tutele che potrete attuare.

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