Logo del Grillo S..parlanteL’unione fa la forza.  Sotto questo motto, tanto intelligente quanto inosservato, anni fa alcuni agenti di viaggio diedero vita ai primi network.  Era l’epoca dei “gruppi d’acquisto”, ambitissimi dai tour operator – che li consideravano la nuova espressione della vendita organizzata – ma poco capiti dagli agenti di viaggio che, nel rispetto della loro natura, erano diffidenti e menefreghisti.

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Dopo qualche anno sono nati network più aggressivi, non più gestiti dai diretti interessati – gli agenti di viaggio – ma curati e accuditi da intelligenti affaristi dediti innanzitutto alla regola dell’incasso: “I quattrini li incasso io, poi pagherò gli operatori…”.  In questa nuova fase, i network rimanevano pur sempre appetiti dagli operatori turistici – che ne avevano bisogno – anche se con qualche dubbio, ma diventavano assai più interessanti agli occhi degli agenti di viaggio, ovviamente meno diffidenti in quanto era arrivato qualcuno che chiedeva loro di dargli i soldi. Gli agenti di viaggio, a questo invito, non sanno proprio resistere…

E arriviamo ai giorni nostri. Alcuni network, gestiti da capaci finanzieri, hanno provveduto a trasferire i quattrini incassati dagli agenti di viaggio e destinati ai T.O. su qualche conto corrente di non facile reperibilità. Ovviamente l’hanno fatto perche il turismo è in sofferenza.  Gli operatori non sono rimasti soddisfatti così hanno deciso che i network non piacciono più tanto. Neppure quelli che pagano regolarmente.  E gli agenti di viaggio, che hanno potuto godere dell’ebbrezza di pagare due volte le medesime pratiche – una volta al network e una all’operatore – sono al settimo cielo e non vedono l’ora che la questione si ripeta. Infatti non lasciano i rispettivi network neppure quando hanno l’ufficiale giudiziario sulla porta…

Discorso diverso merita il franchising.  In qualsiasi settore il franchising rappresenta una più che valida soluzione per creare una nuova, giovane e intraprendente classe di imprenditori – vedi Benetton, Calzedonia, MC Donalds, Carpisa, ReMax, ecc. ecc. – nonché la vera espressione del termine “sistema”,  con una base che consente al vertice di salire ed un vertice che trasferisce i vantaggi della crescita sulla base.  Nel turismo,  tutto questo viene tradotto in “presa per il sedere”. Linguaggio tecnico.

Ieri ho avuto modo di leggere la proposta di una new entry di questo fantastico mondo. Bellissima! Con ottomila – dicasi ottomila – euro diventi un fulmine di agente di viaggio grazie alla profonda ed innegabile esperienza maturata dal franchisor. E’ così che si chiama quello che prende i soldi. E in quanto all’esperienza… Caspita, il franchisor è stato anche ospite dell'astronave di Giramondo!

Non serve conoscenza del settore, né ora né mai. Basta una settimana prima dell’apertura e niente dopo e puoi star sicuro di essere pronto a confrontarti – alla pari – con i più noti operatori del settore.  In pratica, l'ignoranza paga...  Chiaramente nell’offerta è compreso il PC portatile, strumento immancabile e necessario per portare la propria “proffesionnnallita” all’esterno dei muri perimetrali dell’agenzia. Si scrive “proffesionnnallita” e si pronuncia “Buongiorno, sono un consulente turistico di…..”

Si, ma… Attenzione, qui non si parla mica di gente impreparata... Il franchisor in questione – quello che prende i soldi – ha anche scritto un libro, che vi credete?  Il titolo?  No, nessuna pizza sul genere “Manuale dell’agente di viaggio” o “Il Direttore Tecnico” o ancora “Geografia, più ne sai e meglio è”  ma un ben più utile “Strategie di acchiappanza di un lupo italiano” che insegna come sia importante gestire bene il rapporto umano per acchiappare belle figliole.  Magari col turismo, c’entra poco, ma se vai in un villaggio turistico… Sai quanto ti diverti!

Mettendo da parte l’ironia, credo sia ora di andare a leggere con maggior attenzione tra le pieghe del fenomeno di network e franchising per evitare il ripetersi di episodi che – alla pari dei polveroni sollevati da alcuni tour operator – possono gettare discredito su una categoria che, di questo, ne ha già in abbondanza pur non avendone colpa.

Ci sono network buoni e altri ottimi, ma ce ne sono anche di pessimi, magari non per responsabilità degli agenti di viaggio ma di chi li gestisce in “rete”, quella stessa “rete” che viene gettata da alcuni franchisor privi di competenza e scrupoli e che serve più ad acchiappare pesci che a generare sistema.

Voi che ne pensate?

Il grillo S…parlante by Autotutela