La tragedia che si è abbattuta ieri sulla Interstate 380, in Pennsylvania, che ha visto un camion schiantarsi contro un bus carico di turisti italiani che si recavano in visita alle Cascate del Niagara ci lascia tutti allibiti e senza parole, incapaci di far altro se non esprimere il più sincero cordoglio ai parenti delle vittime ed inviare un pensiero d’augurio a chi è rimasto ferito nell’incidente.
Il pullman, della Academy Charter, era utilizzato dal tour operator Viaggidea, società controllata dal Gruppo Alpitour, e pare trasportasse 14 turisti italiani oltre alla guida e all’autista, quest’ultimo tra le vittime. Crediamo quindi doveroso rivolgere un pensiero di solidarietà ai colleghi di Viaggidea che, in questo momento, vivranno certamente una grande tristezza.
L’ultimo pensiero vorremmo rivolgerlo ai mezzi d’informazione, alla stampa e alla TV, che ci hanno consegnato immediatamente precisi resoconti dell’incidente, dei soccorsi, delle caratteristiche dei mezzi coinvolti e – soprattutto – del nome del T.O. italiano coinvolto: ieri sera, in un solo servizio televisivo, il nome “Viaggidea” è stato pronunciato ben quattro volte, con un’enfasi giornalistica “quasi” encomiabile.
Sarebbe stata del tutto encomiabile se con la stessa enfasi, durante i molti servizi andati in onda nel corso degli ultimi giorni, fossero stati resi noti i nomi dei due assassini che, per sfuggire in auto alle Forze dell’Ordine, hanno barbaramente ucciso una povera donna che attraversava la strada e ferito altri otto passanti. In questo caso, di nomi, neanche a parlarne.