Governo italiano pronto alla resa dei conti con la Commissione Europea
Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico, in quota Lega, è stato molto chiaro: "Tutto quello che è possibile, sarà fatto e se non si arriverà ad un compromesso ragionevole in termini di prospettive industriali di sostenibilità, il governo non lo accetterà".
Da Bruxelles, apparentemente, prevale invece la linea morbida. Non viene ufficialmente posto alcun veto, né si vuole interferire nella gestione della vicenda. Ma è pressante la richiesta di assoluta discontinuità della nascente Ita, rispetto alla vecchia Alitalia, tradotto: riduzione di asset, personale e slot.
Questo pressing si traduce nelle oltre 200 domande poste dall'antitrust di Bruxelles, secondo loro rimaste senza risposta, secondo il nostro governo ripetitive, peraltro già soddisfatte, ed ormai solo più utili per rallentare il ritmo dei negoziati, mentre il tempo stringe ed i lavoratori manifestano con forza la loro insoddisfazione e preoccupazione per il ridimensionamento auspicato da Bruxelles; e magari anche spinto dalle grandi compagnie europee e dalle low cost, che non vedono l'ora di spartirsi il mercato italiano.
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