Mi chiamo Rosaria Anna e sono un agente di viaggio di lungo corso, ho acquisito il diploma di Perito Turistico negli anni in cui i docenti erano in buona parte i referenti del settore, conosco tre lingue, sono Direttore Tecnico, ho fatto programmazione, accompagnato i gruppi che organizzavo e girato il mondo intero, crescendo ad una “scuola” (tanta, tantissima gavetta…) che ha formato gli Agenti di Viaggio con le lettere maiuscole.
Detto ciò, ero convinta che un tale bagaglio, realizzato con sacrifici, pazienza e investimento di tempo e denaro, avrebbe dato i suoi frutti, e invece – da due anni – opero quale consulente per una società congressuale. E mi ritengo ancora una persona fortunata, se così si può dire, nonostante il boccone che ho dovuto ingoiare fosse particolarmente amaro.
Il mio percorso professionale inizia nel tempo in cui c’era maggior benessere, fattore che aiutava a far viaggiare ogni fascia di clientela e che consentiva agli agenti di guadagnare. I miei maestri di allora mi spingevano a guardare agli agenti storici come a modelli: le loro vetrine, il loro modo di trattare i clienti e i fornitori, il rispetto e l’attenzione. Oggi sono i cosiddetti “format”… Certo i buoni maestri erano anche un pochino “presuntuosi”, ma avevano professionalità da vendere e sapevano dar spazio alle nuove leve quando queste dimostravano, sul campo, il loro valore.
Poi sono arrivati i primi scossoni… La guerra del Golfo ha reso evidenti alcune fragilità del settore che non sono state prese con la dovuta attenzione e che, col tempo, si sono ingigantite. Nel frattempo il mondo è cambiato, la comunicazione ha preso il sopravvento e il viaggio ha perso il suo principale significato per diventare merce da banco alla pari di cerotti e pastiglie per la gola.
Gli operatori si sono trasformati in costruttori di pacchetti sempre più simili ai “cofanetti” e molti agenti si sono adattati; sono nati corsi di formazione per diventare “professionisti” in quindici giorni e aziende dalle molte facce capaci solo di ridurre una professione ad un lavoro da “un tanto al chilo”. Il tutto è poi definitivamente naufragato nel mare in tempesta della crisi economica che ha spazzato via molti clienti, molti operatori e molte agenzie, senza andar tanto per il sottile e senza tenere in considerazione i diversi livelli di preparazione dell’uno o dell’altro.
A quel punto, io – come tanti altri – ho capito che era ora di abbandonare tutto ciò che, secondo me, era insostenibile, e accudire ciò che in tanti anni avevo costruito con pazienza e cura: il mio “portafoglio” clienti. Ho quindi lasciato la sicurezza delle quattro pareti dell’ufficio, la scrivania, la stampante e i quadri appesi ai muri che mi hanno accompagnata per tanto tempo, e ho affrontato la sfida di collaborare con altri pur restando autonoma: per i miei clienti scelgo io, con loro, ciò che è più adatto, e con i miei nuovi partner porto a compimento il lavoro.
Ho scoperto che non è male: ho libertà di movimento, di tempo, di operare come meglio credo e di mantenere viva la passione per il mio lavoro. Guadagno come prima, ma mi sono dimenticata tutte quelle scadenze che rappresentavano una gran perdita di tempo e di pazienza; pago le tasse su ciò che produco e non su ciò che altri ritengono giusto anche se non hanno mai visto un’agenzia di viaggio. E, cosa importante, lavoro.
Ho deciso di costituire l'Associazione dei Consulenti di Viaggio perché vorrei essere riconosciuta come una professionista che, per amore o per forza, ha comunque scelto di lavorare con serietà e nel rispetto delle leggi: so di non essere la sola, e ringrazio i colleghi che, con me, hanno accettato di darsi da fare per costruire una figura professionale, una categoria. I consulenti sono più numerosi di quanto non si pensi, e hanno bisogno (come e più degli agenti di viaggio tradizionali) di regole e di modelli operativi, sia per non essere sfruttati da società attente solo al proprio tornaconto, sia per rappresentare una risorsa eccezionale per gli agenti di viaggio che ancora resistono e che potrebbero trovare, in noi, dei collaboratori di fondamentale importanza per la loro continuità professionale.
Tra breve avremo un sito web e inizieremo a farci conoscere, augurandoci di diventare i primi partner di tutti i consulenti del Paese. Ringraziamo A.I.A.V., l’Associazione Italiana Agenti di Viaggio, che ha voluto fare i primi “lanci” dell’iniziativa e che ci aiuterà – speriamo – a costruire un legame forte con i loro Soci e con tutti gli agenti di viaggio.