Michela Vittoria Brambilla, Ministro del TurismoUn articolo de Il Messaggero di oggi, a firma della sempre attenta Luana De Vita, ci riporta all’annoso problema del Fondo di Garanzia o, per meglio dire, dei tanti misteri che lo circondano rendendolo decisamente poco garantista.

Dopo le vicende dei tanti caduti del 2009 – Eurotravel, Teorema, Todomondo, ecc. ecc. – e dei tantissimi turisti rimasti a piedi grazie a loro, la questione del Fondo di Garanzia, della sua gestione e della disponibilità liquida è diventata scottante, soprattutto dopo che il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla ha dato precise garanzie a tutti i danneggiati: il fondo pagherà!

Oggi Il Messaggero riporta tutti con i piedi per terra. Per il triennio 2009/2011 non vi sono – e neppure si prevedono – stanziamenti di bilancio utili a creare la liquidità necessaria a pagare le pendenze verso i turisti vittime delle diverse insolvenze.

Va detto che il prelievo del 2% a carico delle polizze assicurative pagate da agenti di viaggio e tour operator è l’unica risorsa certa del Fondo, così come va detto che – da sola – non è certo sufficiente a coprire le sue necessità.

Durante la scorsa e “caldissima” estate abbiamo duramente criticato il Fondo di Garanzia sia nella forma che nella sostanza. Innanzitutto la forma: il considerarlo “toppa” utile a chiudere ogni buco lasciato dagli operatori turistici è impossibile e pericoloso, sia per la quantità di denaro necessaria che per il fatto che il suo uso potrebbe rappresentarsi come l’equivalente di una polizza assicurativa posta in mano ai truffatori.

Ci verrebbe da dire che, siccome a dare ossigeno al Fondo sono proprio gli agenti di viaggio e i T.O., questi stessi soggetti dovrebbero aver la possibilità di costituirsi parte civile nei confronti dei truffatori. Quando di truffa si tratta.

Infatti, da notizie che riteniamo certe, pare che almeno uno degli operatori coinvolti nei crac estivi non fosse più in regola con il pagamento della propria polizza già dal 2008, e pare anche che le Autorità – debitamente informate e sollecitate a verificare – non abbiano mosso muscolo.

In questo caso – ce lo chiediamo noi ma se lo chiederanno certo anche i creditori… - si potrà agire in giudizio nei confronti degli Enti Pubblici preposti alla vigilanza? E sarà una questione puramente “civilistica” o si sconfinerà nel penale ipotizzando un’omissione in atti d’ufficio?

Oggi più che mai dobbiamo sapere come affrontare un 2010 che si prospetta difficile almeno quanto il 2009, un anno in cui saranno necessarie trasparenza e correttezza verso un mercato sempre più timoroso e povero.  Al Ministro Brambilla vorremmo chiedere di riconsiderare il Fondo di Garanzia ridisegnandone scopi e modalità di gestione e rendendo questa garanzia veramente concreta e reale: il turismo non ha bisogno di mille promesse e discorsi ma solo di poche ma irrinunciabili verità.

Articolo de Il Messaggero - 15 dec 09 - Fondo di Garanzia